Una mano sulla coscienza, l'altra al portafoglio.

Se  "motus in fine velocior", questo è il peggior risultato che il Paese potesse ereditare: in fuga dal Governo Berlusconi approda ora verso tecnicismi che soddisfano il mercato, certamente non noi.
Una 'manovrabracadabra', i cui esimi professori  certo non hanno brillato per originalità: si è tenuta la barra verso un sistema semplice e collaudato, prendere il denaro dove si trova e cioè a chi è tassato alla fonte perché lavoratore dipendente, pensionato: 17 miliardi di tasse per una manovra finanziaria di 30, aumento e/o reintroduzione di balzelli primo fra tutti l'ICI, aumento dell'accisa sui carburanti, modifica del sistema previdenziale, blocco dell'adeguamento delle pensioni.

E intanto l'Istat certifica 8,4 milioni di nuclei familiari a rischio povertà, 1,6 milioni di famiglie proprietarie di prima casa che hanno come fonte principale di reddito una pensione o trasferimenti pubblici e che si troveranno - grazie a questa manovra che definire iniqua é divenuto ormai puro esercizio di stile - povere.

E mentre infuria la polemica e le confederazioni UIL, CGIL e CISL proclamo unitariamente lo sciopero generale del mondo del lavoro pubblico e privato, ecco puntuale all'appuntamento la querelle contro il Vaticano: MicroMega lancia l'appello per introdurre la tassazione IMU anche per gli immobili della Chiesa Cattolica e giù un coro di protesta trasversale a tutti i partiti politici.
Il quesito é molto semplice: è corretto, equo, chiedere sacrifici da lacrime e sangue agli onesti contribuenti Italiani e permettere che la  Chiesa, il Vaticano, non debba  versare un solo centesimo di tasse per gli immobili e le attività commerciali?
Caro Presidente Bagnasco, caro Segretario Bertone, lo scatto di originalità portatelo voi in questo Paese: stupiteci dichiarandovi pronti a versare fino all'ultimo centesimo di tasse dovute per immobili non utilizzati a fini di culto e attività economiche in concorrenza con i privati, così da chiudere una volta e per sempre voce ai  vari Binetti, Casini, Fioroni, Gelmini, Rotondi, Baio.

Una mano sulla coscienza, l'altra al portafoglio: lo Stato Italiano e i suoi cittadini hanno già dato.