L' anima etica della democrazia e del socialismo riformista: Sandro Pertini


'' La democrazia si difende e si rafforza con una grande tensione morale. Si colpiscano i colpevoli di corruzione senza pietismi. Bisogna essere intransigenti verso se stessi ed io lo sono stato: ho resistito al fascismo ed ho sempre compiuto il mio dovere''.

Sono parole, queste, che identificano immediatamente Sandro Pertini, Presidente di tutti gli italiani e garante della Costituzione con la forza e con la passione di un eroe risorgimentale. Con Sandro si chiude una straordinaria galleria di ricordi e di celebrazioni tutte incardinate sul primo bimestre di questo 2010. Andrea Costa, Craxi, Nenni, Pertini. Oltre un secolo di storia del socialismo italiano. Una bella storia. La storia dalla parte giusta.
Pertini rappresentò al contempo l' ala meno ideologizzata del partito e la fedeltà alla 'purezza' originaria, ad un socialismo idealista ed autonomo che affondava le sue radici in un tempo antico, dal quale non si separò mai. Nemmeno quando venne chiamato al Quirinale.

Al Colle, lo stile Pertini è inequivocabile e innovativo; diventa la rappresentazione di un forte legame personale fra istituzioni e paese in un periodo di spietata crisi italiana. Terrorismo, rapimento e omicidio di Moro, difficoltà economiche e politiche. Fu il momento di riappropriarsi e di esaltare i valori che avevano fatto sbocciare la democrazia, combattere nuovamente e sconfiggere i suoi nemici. Capì, con grande anticipo, quello che oggi - nel degradarsi di quella tensione morale che il comportamento di tanti protagonisti della nostra vita pubblica rende così evidente - è il rischio maggiore di una democrazia: il venir meno del suo cuore etico. Ecco la modernità e attualità di Sandro Pertini: interpretare l' anima etica della democrazia e con essa del socialismo riformista; quasi un messaggio che trascende la dimensione istituzionale.
Ad esso oggi dobbiamo guardare con grande determinazione per ritrovare e coniugare regole e valori condivisi.

Il cuore dell' insegnamento di Pertini, che trova nell' attualità uno spaventevole riscontro, diventa la continuità che deve sussistere fra etica personale ed etica pubblica, educando e ancorando le coscienze alla rettitudine. Forse è anche l' unico modo oggi di abituarci all' uso critico dei media, protagonisti di una stagione terribile per uomini e istituzioni, e formare cittadini e loro rappresentanti, oltre che ai diritti, ai doveri.
Il senso profondo della democrazia si manifesta nell'avvicinare i cittadini alle istituzioni e diventare modelli di impegno civile e morale per tutti.
Nella nostra memoria di socialisti e di italiani è questo che rimane scolpito con tutta la forza della nostra tradizione di democratici e riformisti.

Conferenza programmatica Partito Socialista 
27 febbraio 2010
Roma - Eur


La disoccupazione in Italia :un sintomo del malgoverno

Riceviamo e pubblicchiamo lettera aperta di   Pablo   LAPI

Gentilissimo Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano

Gentilissimo Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
Gentilissimo presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek
Gentilissimo Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso
Gentilissimo Presidente della CODACONS, Marco Maria Donzelli


La mancanza di politiche sociali aggressive a tutela del lavoro, i pochi investimenti nel privato da parte dalle banche, la mancanza di una linea di credito trasparente e diretta fra lo stato e le piccole e medie imprese, l’apparente disinteresse a creare posti di lavoro e a tutelarli, ci ha portato a 2.138.000 disoccupati che cercano lavoro.
Dalle rilevazioni Istat si evince che solo il 57% della popolazione attiva ha un lavoro cioè 22.914.000 cittadini. Di contro abbiamo 14.822.000 cittadini ‘inattivi’ di cui 2.138.000 in cerca di lavoro, cioè il 37,7% della popolazione fra 15 e 64 risulta disoccupato, di cui il 26% nella fascia d’età giovanile.

Dal dopoguerra il diritto al lavoro è tutelato dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dalla Repubblica Italiana; la Costituzione italiana tutela – dovrebbe tutelare il lavoro:
Art. 4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto..Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”

Così ci chiediamo: l’attuale governo italiano e la Comunità Europea come intendono contrastare la disoccupazione, la povertà e l’esclusione sociale che progressivamente ha paralizzato il nostro paese?
Questo il dato sui cui riflettere e trovare risposte adeguate: 14.822.000 cittadini inattivi nel solo territorio italiano.
La politica urlata, autoreferenziale e propagandistica non paga più, tanto meno quella di affidarsi alla mano invisibile di Adam Smith a salvarci in nome e per conto della Provvidenza dalla catastrofe economica annunciata.
L'occultare i problemi reali del paese come la fame, la disoccupazione, il crollo della produzione industriale, il crollo dei consumi, il costante impoverimento delle famiglie, non fanno altro che aggravare - il problema - ormai senza più ritorno alcuno.

Riteniamo non sia più il tempo di attese e speranze: è tempo di agire. I crimini contro l’umanità non si commettono solo in tempi di guerra: i crimini contro l' umanità si commettono anche in tempo di pace con il fallimento dell’economia di un paese, con la distruzione del tessuto socio- lavorativo.
Chi non sa governare, tradisce la Costituzione nel senso più letterale del termine e quindi – riteniamo - dovrebbe essere ricondotto al reato di alto tradimento e attentato alla Costituzione. Mancano in questo nostro povero paese, le normative per punire chi governando distrugge l’economia, pone in essere conflitti di interesse e/o abuso di potere, chi commette illeciti tanto nelle amministrazioni pubbliche che europee, chi non favorisce la crescita sana delle piccole e medie imprese, con la diretta conseguenza di intaccare il lavoro e la possibilità di trovarlo.
In Italia - poi - altri fattori non contribuiscono al buon governo: la Costituzione non viene rispettata compiutamente, la ‘deontologia professionale’ non viene messa al servizio del paese, l’ illegalità è diffusa, il mal costume generalizzato, il lavoro in nero la regola, la mancanza di politiche fiscali che contrastino efficacemente l’evasione da parte di “furbetti” e mafiosi che portano in dote al nostro paese una evasione fiscale complessiva di 249 miliardi all’anno, fanno si che la ferita di un tempo sia divenuta il vero cancro per l’ economia Italiana ed Europea.

Il Pil Italiano si aggira sui 1.500 miliardi di euro, il 18-19% cioè 249 miliardi lo stato non li vede. Nondimeno il conflitto d’interessi all’interno dello Stato, non aiuta certamente a valorizzare il LAVORO; da una parte lo stato tutela il Gioco d'azzardo con il suo "monopolio di Stato" dall’altra con l'articolo 1 della Costituzione Italiana valorizza il lavoro, che qui richiamiamo a memoria e coscienza dei più: “Art. 1 : l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Pablo LAPI

Visionario d'Elia nel Cirano di Bergerac

Torna al Libero e al Teatro  Franco Parenti uno degli spettacoli più attesi dell'anno, giunto al tredicesimo anno di rappresentazioni: Corrado d'Elia e il suo 'Cirano di Bergerac'.

Più di 150 mila spettatori, oltre mille repliche in tutta Italia in circuiti istituzionali e indipendenti: sono i numeri dello straordinario successo dello spettacolo portato in scena dalla Compagnia Teatri Possibili, che ogni anno appassiona un numero sempre crescente di pubblico e di fan.
E sarà ancora Corrado d'Elia (fresco della vincita del prestigioso Premio Internazionale Pirandello 2009) a interpretare l'indomito guascone dal lunghissimo naso e dalla irresistibile vitalità e a raccontare del suo amore non corrisposto per Rossana -  invaghitasi  di Cristiano -  bello ma privo di qualsiasi spirito.

Con momenti di intensa fisicità e nella maniera asciutta, veloce, visionaria che contraddistingue le produzioni della Compagnia Teatri Possibili, si torna a raccontare la magnifica storia di Cirano -  eroico e virtuoso, insuperabile nella spada e nella parola -  la cui diversità e il rifiuto di farsi imprigionare dalle convenzioni sociali, dall'asservimento politico e culturale, dal conformismo ideologico e dal potere, viene pagata con la morte.
Svestito delle piume del romanticismo e delle facili rime, tradotto in prosa, questo Cirano affascina per la fedeltà’ irremovibile ai suoi sogni, il suo amore per la libertà e l’anticonformismo che sempre lo contraddistingue, rendendolo finalmente figura umana concreta.


Considerato il costante successo di pubblico e la grandissima richiesta che la piccola sala del Libero fatica a contenere, lo spettacolo sarà  ospitato quest'anno (dal 4 al 7 marzo, dopo le date al Libero) anche nella Sala Grande del Franco Parenti.


Teatro Libero - via Savona -  10 - info 02-8323126
www.teatrolibero.it - www.ticket.it, www.bookingshow.com, www.vivaticket.it

Lettera aperta a Beppino Englaro

Caro Beppino,
è passato un anno da quando il debole filo che legava Eluana alla vita è stato reciso per suo volere.

E’ stato un percorso in salita il tuo; riuscire ad arrivare fino in fondo, in un paese pochissimo rispettoso della libertà della persona, campione nella doppia morale, ; liberare Eluana da un corpo che non era più sicuramente il suo e rispettarne il volere; farlo non di nascosto, magari in una clinica all’estero, ma alla luce del sole, nella legalità, secondo le norme e le sentenze dello Stato italiano.

Maurizio Sacconi ministro della Salute, Roberto Formigoni Presidente della Regione Lombardia, parte del parlamento, massimi esponenti della Chiesa parlarono allora di te come di un assassino, di condanna a morte per Eluana e poi di omicidio; tentarono in ogni modo di impedire l’applicazione della sentenza della Corte di Cassazione che accoglieva le tue ragioni e quelle di Eluana.

Quanta rabbia e vergogna per quelle ignobili parole e per la successiva indagine penale a tuo carico! E quanto sollievo nell’apprendere che l’inchiesta si era chiusa perché “Eluana Englaro si è spenta naturalmente a seguito della legittima interruzione dei trattamenti sanitari” e che l’autopsia aveva attestato che la situazione cerebrale di Eluana non poteva consentire neppure un minimo di coscienza o di recupero.

Ti siamo profondamente grate per il tuo amore, per il tuo coraggio, per il tuo senso dello Stato e il tuo spirito ribelle.
Il tuo impegno e il tuo esempio hanno messo radici, sentieri nuovi si sono aperti.
Come saprai, dopo il caso di Eluana, in una cinquantina di Comuni italiani, grandi e piccoli, sono state presentate mozioni per istituire il registro dei testamenti biologici al fine di valorizzare la volontà dei cittadini in merito alle scelte di fine vita.
Anche a Brescia , il 12 febbraio, sarà presentata in consiglio comunale una mozione con il medesimo intento. Ne sono fautori alcune/i consigliere/i dell’opposizione.

Da parte nostra auspichiamo che, nel rispetto reciproco delle diverse opzioni culturali, etiche, di fede, tutti sappiano comprendere che le proprie convinzioni non possono essere imposte ad altri e che la libertà personale e di coscienza, così come il principio di autodeterminazione sono valori fondamentali della nostra Costituzione in uno Stato democratico e laico.

Per il Movimento per la scelta : Flavia Piccinelli, Donatella Albini, Gisella Bottoli, Gabriella Liberini, Maria Cipriano,Gabriella Bertola, Clara Lazzarini

Brescia 09/02/10

Fantasie in movimento

Le coreografie di Shen Wei Dance Arts incanteranno per la prima volta il pubblico milanese al Piccolo Teatro Strehler dal 24 al 28 febbraio 2010, presentando 'Folding' e 'Map', due affascinanti momenti di danza in un unico spettacolo.

Attraverso la ricerca di un nuovo approccio al movimento e al corpo sia per il danzatore che per lo spettatore, la compagnia di danza di Shen Wei sviluppa un originale vocabolario fisico basato sulla ricerca del movimento; la coreografia, reale e astratta contemporaneamente, congiunge forme estetiche orientali ed occidentali e potenti elementi scenici volti a creare una mise-en-scène pittorica e ibrida.
Map è caratterizzato dalla geografia melodica e ritmica di The Desert Music di Steve Reich, mentre la danza traccia i contorni di cinque “mappe del movimento” che documentano il terreno corporale della tecnica coreografica di Shen Wei. Grazie alla combinazione di assoli, piccoli gruppi di ballerini e parti con tutta la Compagnia, Map si costruisce sul potere dei corpi e sul ritmo della musica per culminare in un magistrale vortice di energia: un pavimento bianco, posto in contrasto con un fondale sul quale sono disegnati dei pesci in un mare spirituale, caratterizza Folding, una coreografia della durata di 40 minuti che vede in scena l’intera Compagnia. Altamente scultorea nella forma, l’articolata struttura dell’opera rivela dei corpi avvolti in abiti rossi e neri che vengono continuamente temprati e trasformati. Profondamente umano e astratto allo stesso tempo,  Shen Weiin Folding  crea un universo vivido e surreale che è al di là del tempo e dello spazio, unendo la musica originale del canto buddista tibetano con le melodie dolci di John Taverner.

Coreografo, ballerino, pittore e designer, Shen Wei , nato in Cina, ha studiato l’opera cinese dall’età di nove anni, lavorando per le più importanti compagnie di danza del suo paese, prima di trasferirsi a New York, dove le sue coreografie sono state presentate in innumerevoli festival internazionali. Fonda la compagnia Shen Wei Dance Arts, progetto che è stato insignito di numerosi riconoscimenti in tutto il mondo. Dal debutto all’American Dance Festival nel 2000, la Compagnia ha raggiunto un posto di prim’ordine tra le compagnie di danza conosciute al livello internazionale. Oltre ai ripetuti impegni con l’American Dance Festival, il Lincoln Center Festival e la Biennale di Venezia, la Compagnia Shen Wei Dance Arts si è esibita in grandi festival in tutto il mondo.

Il 22 febbraio alle ore 17.30  presso lo Spazio Eurolab del Piccolo Teatro Strehler, Shen Wei sarà impegnato in una conversazione, aperta al pubblico, con Marinella Guatterini. Interviene France Pepper, direttore esecutivo della compagnia;  l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Piccolo Teatro Strehler, largo Greppi (M2 Lanza) - dal 24 al 28 febbraio 2010

Dedicato a Fernanda Pivano

In seguito allo straordinario successo e al ‘tutto esaurito’ delle recite di novembre e dicembre alla Scatola Magica, Giulio Casale torna a grande richiesta, per una serata straordinaria al Piccolo Teatro Strehler  martedì 16 febbraio con  "La canzone di Nanda", nuovo spettacolo dedicato a Fernanda Pivano, scrittrice e traduttrice - recentemente scomparsa -  una delle figure più significative del panorama culturale italiano.

'La canzone di Nanda' ripercorre le tappe di un’avventura lunga quasi un secolo attraverso i Diari 1917-1973 (opera pubblicata da Bompiani) e i racconti originali che la Pivano ha fatto a Casale negli anni della loro frequentazione, dando così vita ad un affresco poetico ricco di figurazioni e melodie. La narrazione è accompagnata da immagini inedite e sottolineata da momenti musicali che attraverseranno le tappe più importanti della letteratura americana, da Hemingway ai giorni nostri, soffermandosi in particolare sulla beat generation. Un tributo, dunque, che riporta in scena la Nanda stessa e la sua passione per la letteratura, la musica, la libertà.
La canzone di Nanda” -  spiega Giulio Casale -  “è uno spettacolo di ‘teatro canzone’ e nasce dall’idea di unire i tanti amici e i tanti amori artistici di Fernanda Pivano attraverso una drammaturgia che contenga non solo i riferimenti ai grandi poeti, scrittori, artisti, ma anche le canzoni più rappresentative di un’epoca, che segnano anche i tempi della narrazione scenica. Questo lavoro nasce perché credo che la lezione libertaria e pacifista di Fernanda Pivano, vera selezionatrice di momenti eccellenti in letteratura e nell’arte in generale, sia quanto mai urgente oggi”.
Giulio oltre che un attore è anche un autore” -  osserva il regista Gabriele Vacis -  “Ed è un personaggio che non scava solchi. Per dire: la distinzione tra recitare, cantare, ballare è solo occidentale. Lavorare con uno che fa tutto al livello di Giulio mi incuriosiva molto… Lavorando con lui mi sono convinto ancora di più che la regia è un lavoro di ascolto… Specie se hai un testo come quello di Fernanda Pivano da decifrare. I suoi Diari sono una specie di dizionario. Il vocabolario di un mondo che, purtroppo, non esiste più. Il nostro percorso è stato costruire il corpo che potesse pronunciare le parole di quel mondo. È un processo di incarnazione. In questo senso è sacro e non si può tanto parlarne”.

Giulio Casale, scrittore, autore e cantattore di grande talento, negli ultimi anni ha saputo farsi apprezzare dal pubblico portando in teatro due spettacoli che si collocano a pieno merito nel genere del “teatro canzone”: Polli d’allevamento di Giorgio Gaber (prod. Teatro Filodrammatici con Fondazione Giorgio Gaber) e Formidabili quegli anni (prod. Tieffe-Stabile d’innovazione) liberamente ispirato al libro di Mario Capanna.

Piccolo Teatro Strehler -  largo Greppi (M2 Lanza), - martedì 16 febbraio ore 20.30
Informazioni e prenotazioni 848.800.304  - www.piccoloteatro.org - www.piccoloteatro.tv

La bellezza e l’inferno

Dopo i grandi classici, anche la realtà fa irruzione nella restaurata sede di via Rovello nei panni di chi  la realtà ha saputo decifrarla e interpretarla: dopo il ‘tutto esaurito’ registrato nelle tre recite di novembre al Piccolo Teatro Studio, La bellezza e l’inferno torna a Milano per quasi due settimane di nuove repliche  dal 16 al 28 febbraio 2010.

Un racconto che si sviluppa negli anni successivi all’uscita di Gomorra e di quello che ne è seguito.
Lo spettacolo-monologo prodotto dal Piccolo Teatro in collaborazione con Mondadori - per la regia di Serena Sinigaglia -  racconta come la parola, da sola, possa rappresentare l’unica forma di resistenza di una vita blindata, dopo tre anni di scorta e come possa opporsi a qualsiasi forma di potere.

La strage degli extracomunitari a Castelvolturno, l'esempio di uno scrittore come il nigeriano Ken Saro Wiwa che ha perso la vita lottando contro le multinazionali del petrolio, l'incredibile storia di Miriam Makeba e della sua musica contro il razzismo, le note di Petrucciani, il minuscolo pianista jazz dalle ossa di cristallo, un altro "piccoletto", Lionel Messi, il calciatore che ha giocato la partita più difficile contro il proprio fisico, fino al ricordo appassionato di Neda e Taraneh, due giovanissime e bellissime ragazze iraniane, che perdono la vita negli scontri successivi alle contestate elezioni tenutesi in Iran pochi mesi fa: a riprova del fatto che non esiste predestinazione e che nel deserto è possibile coltivare qualsiasi frutto. Dalle prime e già mature testimonianze della sua attività di scrittore e giornalista fino a Gomorra, Roberto Saviano racconta come il talento sia la forma attraverso cui la bellezza resiste all’inferno.

Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2 (M1 Cordusio) – dal 16 al 28 febbraio 2010
Informazioni e prenotazioni 848800304 - www.piccoloteatro.org

Ferruccio Soleri: Arlecchino da Guinness World Records

Alla vigilia del ritorno di Arlecchino-Ferruccio Soleri nella sua “casa” di via Rovello, il Piccolo Teatro Grassi, arriva da Londra un importante riconoscimento: il Guinness World Records ha assegnato a Soleri il record mondiale per la “più lunga performance di teatro nello stesso ruolo”.

Questa la motivazione del Guinness: “The record for most consecutive theatre performances in the same role is 2.064 and belongs to Ferruccio Soleri (Italy) who played Harlequin in the comedy Servant of Two Masters by the Italian playwright Carlo Goldoni, since 28 February 1960 in 32 countries worldwide”.

Sono trascorsi cinquant’anni da quel 28 febbraio 1960, quando il quotidiano La Notte segnalava il promettente “giovane Soleri” (aveva trent’anni), sostituto di Marcello Moretti nell’Arlecchino in trasferta oltreoceano. E nella ricorrenza il mitico interprete di Arlecchino, che da poco ha superato la soglia degli ottanta, torna nella sala fresca di restauro che ha visto Giorgio Strehler mettere per la prima volta in scena il capolavoro goldoniano nel 1947.
Dopo avere aperto -  sabato scorso -  il Carnevale di Venezia 2010, l’Arlecchino dei record (2.689 repliche, delle quali 2.064 con Soleri nel ruolo di protagonista) sarà in via Rovello dal 10 al 14 febbraio e dal 2 al 21 marzo).
La recita numero 2.690 rappresenterà una simbolica festa per questo spettacolo, ospitato nei teatri di 40 Paesi del mondo e in oltre 300 città. Lontano dal divenire uno “spettacolo-museo”, Arlecchino conferma la sua natura di “memoria in azione”, capace di trascinare lo spettatore - come diceva Strehler - “nell’empireo del grande teatro comico, inno gioioso di liberazione”.
Proprio in occasione delle prossime repliche, Soleri terrà un incontro mercoledì 17 febbraio alle ore 18.30, dedicato ad Arlecchino e le maschere della Commedia dell'Arte, presso la libreria laFeltrinelli di piazza Piemonte, a Milano.

Ferruccio Soleri nasce il 6 novembre 1929 a Firenze, dove frequenta la Facoltà di Matematica e Fisica. In seguito studia recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Fa il suo debutto teatrale da professionista nel 1957, al Piccolo Teatro di Milano, in La favola del figlio cambiato di Luigi Pirandello. In seguito recita in opere di Lorca, Babel, Ibsen, Brecht, Schnitzler, Shakespeare, Goldoni, Molière, Marivaux, Gogol, Neruda, diretto da importanti registi tra i quali Menegatti, Strehler, Chéreau, Huston, Squarzina, Guicciardini, Puggelli, Vitez, Langhoff.
Il 28 febbraio 1960 debutta a New York, come sostituto di Marcello Moretti, nel ruolo di protagonista in Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, prodotto dal Piccolo Teatro con la regia di Giorgio Strehler, ruolo di cui è divenuto titolare nel 1963. Da allora Arlecchino, ogni anno, è in scena a Milano e in tournée in Italia e nel mondo. Il 6 febbraio scorso, fatto storico, Arlecchino-Soleri ha aperto il Carnevale di Venezia edizione 2010 in piazza San Marco.
A cinquant’anni dal debutto, proprio alla vigilia del ritorno del capolavoro goldoniano nella sala storica di via Rovello dopo i restauri, ha conquistato il Guinness mondiale dei primati per la più lunga performance di teatro nello stesso ruolo.Soleri ha preso anche parte a film prodotti da alcune reti televisive europee tra i quali Mozart und Da Ponte di Friedel, La trappola di Lizzani.
Nel 1971 debutta come regista teatrale in Il corvo di Gozzi. Da allora ha messo in scena La locandiera, I due gemelli veneziani, La castalda, Il ventaglio e L’impresario delle Smirne di Goldoni; La mandragola di Machiavelli, Arlecchino, l’amore e la fame di Ferrante e Soleri; Arlecchino fame… fame… fame… di De Martino e Soleri.
Ha messo in scena anche alcune opere liriche di repertorio: Don Pasquale, Convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti; Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, Il signor Bruschino e Il turco in Italia di Rossini; Duello comico di Paisiello; Livietta e Tracollo e La serva padrona di Pergolesi; Il ratto dal serraglio e La finta giardiniera di Mozart; Il trionfo dell’onore di Scarlatti; La Traviata di Verdi; Il franco cacciatore di Weber; La sposa venduta di Smetana; L’Arcadia in Brenta di Galluppi e le operette Notte a Venezia di Strauss e La vedova allegra di Lehár. Questi spettacoli sono stati allestiti in varie città, tra le quali, Salisburgo, Monaco di Baviera, Lione, Parigi, Karlsruhe, Zurigo, Bruxelles, Montevideo, Bologna, Modena, Parma, Treviso, Torino, ecc..
Ha insegnato in varie scuole di teatro tra le quali: Otto Falckenberg Schule di Monaco di Baviera, École Mudra di Bruxelles, fondata da Maurice Béjart, Max Reinhardt Seminar di Vienna, Santa Clara University in California, Fondazione Gulbekian di Lisbona, Festival di Oguni (Giappone), Scuola di Teatro di Valencia, Festival Internazionale di Teatro di Lisbona, Teatro Nazionale di Bucarest e Festival Internazionale di Napoli. Tiene in tutto il mondo stage sulla Commedia dell’Arte e sul Teatro.
Fra i numerosi premi ricevuti, la medaglia civica di benemerenza del Comune di Milano, l’Arlecchino d’oro 2001 a Mantova, la Maschera d’oro 2001 a Mosca, la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel 2005 come benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte, il Leone d’oro alla carriera alla Biennale Internazionale di Venezia 2006, l’Ambrogino d’oro il 6 novembre 2009 a Milano in occasione dei suoi ottant’anni. Nel 2007 è stato nominato Ambasciatore Unicef . È il responsabile del progetto e della direzione artistica dell’Accademia Internazionale della Commedia dell’Arte realizzata dal Piccolo Teatro di Milano.

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio) dal 10 al 14 febbraio 2010 e dal 2 al 21 marzo 2010
"Arlecchino servitore di due padroni"
Informazioni e prenotazioni 848800304 - www.piccoloteatro.org - www.piccoloteatro.tv





Concorso di fotogiornalismo “Lavoro e sicurezza”

Parte oggi la prima edizione del concorso di fotogiornalismo “Lavoro e sicurezza”, organizzato dalla sede Inail Milano Porta Nuova in collaborazione con l’agenzia Prospekt Fotografi.
Come sottolinea il  direttore della Sede -  dr. Nicola Guerrieri -  “ Obiettivo dell’iniziativa è fornire un contributo alla riflessione collettiva sul mondo del lavoro nell’Italia contemporanea, al fine di diffondere e promuovere nell’opinione pubblica la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Il lavoro è fatica, speranza, emozione, gioia, dolore, affermazione. In uno scenario dove l’evoluzione tecnologica e la globalizzazione impongono a tutti continui cambiamenti, prevenzione e sicurezza vogliono dire innanzitutto agire per preservare il valore inestimabile di questa esperienza umana.

Il concorso si articola in due sezioni:
- Miglior reportage
- Giovane talento.

La prima è destinata a fotogiornalisti professionisti che dovranno partecipare con un reportage realizzato in Italia, nel corso degli ultimi tre anni, sul tema del lavoro e della sicurezza . Si è ritenuto infatti che il reportage fotogiornalistico possa meglio e più profondamente cogliere le molteplici sfaccettature di un tema per sua natura complesso, quale è quello della sicurezza sul lavoro.
La seconda sezione è invece rivolta a giovani talenti che dovranno presentare un loro portfolio di immagini e un progetto sul tema della sicurezza da realizzare in futuro. In questo modo viene offerta ad un giovane la possibilità di lavorare e farsi conoscere, creando al contempo un prodotto che potrà eventualmente esser utilizzato come “ponte” per una possibile seconda edizione del concorso.
Sono previsti premi e menzioni speciali dei due media partner del premio, il settimanale Gioia, edizioni Hachette, e il periodico l’Impresa, edizioni Sole 24 Ore.
La menzione speciale comporta la pubblicazione dei lavori premiati sui periodici in questione nell’arco del 2010/2011. “Questo – dichiara infine Guerrieri - consentirà di raggiungere un ampio pubblico”.

Tutte le informazioni sul bando e sul regolamento del concorso sono pubblicati sul sito www.premiofotograficoinail.it

Qui,già,oltre

Brianza: terra d’artisti? A dispetto di un diffuso luogo comune che la vuole terra attenta al lavoro e alla produttività ma poco avvezza alle arti, la Brianza è invece anche un luogo ricco di fermenti culturali e creatività.
Il progetto Qui, già, oltre intende dimostrarlo, raccontando con un libro (Brianza: terra d’artisti, Silvana editore) e una serie di conferenze, mostre e dibattiti il panorama artistico brianteo dal 1950 a oggi.

Qui, già, oltre offre un’analisi approfondita della scena artistica dell’area che si estende a est di Milano, tra le province di Lecco e di Monza e Brianza: uno sguardo territoriale ma non provinciale, che restringe il campo senza chiudere gli orizzonti; un percorso tra passato, presente e futuro, dal quale emergono similitudini e differenze, punti di contatto e elementi di distanza tra diverse generazioni.

In febbraio tre grandi mostre illustreranno il racconto di Qui, già, oltre: un racconto che comincia nel 1950 e che termina ai nostri giorni. La prima esposizione, allestita presso la Sala civica di Osnago (Lc) dal 6 al 28 febbraio ripercorrerà il passato, con opere dei principali artisti che hanno lavorato in Brianza: da Ennio Morlotti a Giuseppe Spagnulo, da Nanni Valentini a Agostino Bonalumi.
In contemporanea, sempre a Osnago, nelle splendide sale della secentesca Torciera di Villa Arese Lucini verranno esposte le opere degli artisti che oggi operano sul territorio: da personaggi già ampiamente affermati fino ai più giovani, in un interessante confronto generazionale.
Ad Agrate, infine, il 13 febbraio, nella bella cornice della Cittadella della cultura,  inaugurerà una collettiva di quattordici artisti del progetto.

Dialogo e confronto fra opere di generazioni diverse: LA STORIA
Molti sono gli artisti che in questo angolo di Brianza sono nati o che vi hanno trovato il proprio rifugio creativo, alcuni di loro sono personaggi molto noti, la cui importanza nel panorama storico artistico nazionale e internazionale è ampiamente riconosciuta. In mostra quaranta opere di grandi maestri: Agostino Bonalumi, Giancarlo Bulli, Angelo Dozio, Edoardo Fraquelli, Donato Frisia, Enrico Gaudino, Piero Maggioni, Antonio Manzoni, Fausto Melotti, Ennio Morlotti, Luigi Piciotti, Enzo Sacheli, Aligi Sassu, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Schiavocampo, Giuseppe Spagnulo, Jorrit Tornquist, Ernesto Treccani, Nanni Valentini, Arturo Vermi.
IL PRESENTE:
Andrea Barzaghi, Mauro Benatti, Massimo Bollani, Elena Carozzi, Alberto Casiraghy, Silvana Castellucchio, Andrea Cereda, Marta Colombo, Giulio Crisanti, Armando Fettolini, Bruno Freddi, Lorenzo Fumagalli, Ernesto Longobardi, Giuliana Lucchini, Gaetano Orazio, Davide Maggioni,Elena Mutinelli, Fabio Presti, Dolores Previtali, Nicolò Quirico, Ravasi, Giovanna Torresin: ventidue artisti oggi attivi nell’area briantea. Diversi per formazione, età, ricerca e linguaggio, ciascuno con la propria personalità, dividono spesso esperienze comuni, partecipando insieme a iniziative culturali e mostre collettive, in una sorta di affinità elettiva, dovuta non solo all’appartenenza al medesimo territorio ma anche alla condivisione dello stesso progetto ideale. I suggestivi spazi della Torciera di Villa Arese Lucini, recentemente riaperta dopo un lungo restauro, ospitano un centinaio di loro opere, tra pitture, sculture, fotografie e installazioni.

Orari di apertura: Martedì e Venerdì 15,00/19,00 Sabato e Domenica 10,00/12,30 - 15/19,30
L’arte in Brianzadal 1950 a oggi  Dal 13 al 28 febbraio, Cittadella della cultura, Agrate Brianza - Mb
(inaugurazione sabato 13 febbraio ore 18.00)

Qui, già,oltre.
Mauro Benatti, Massimo Bollani, Alberto Casiraghy, Andrea Cereda Giulio Crisanti, Armando Fettolini, Bruno Freddi, Giuliana Lucchini, Gaetano Orazio, Elena Mutinelli, Fabio Presti, Dolores Previtali,Nicolò Quirico, Giovanna Torresin: quattordici artisti di Qui, già, oltre espongono le loro opere in un interessante confronto tra stili,pensieri, personalità, tecniche e linguaggi diversi.

Riferimenti:
Ass. Culturale Banlieue
Sig. Giuseppe Brivio
Tel. 328.9031108
banlieue@quigiaoltre.org
http://www.quigiaoltre.org/


anna romano  - elena carozzi - bruno freddi







Chi controlla la buona Praxis nelle campagne elettorali?

Riceviamo e pubblichiamo la petizione di Pablo Lapi che condividiamo in ogni suo punto - punto di domanda.


Gentilissimo Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano,
Gentilissimo Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,
Gentilissimo presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek,
Gentilissimo Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso

La nuova compagna elettorale in Lombardia, ricorda i “Missing” delle dittature, una pubblicità che fa riflettere: rappresentano le vittime del malgoverno del territorio?

A cosa si riferisce il candidato alla carica di Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - “Roberto, uno di noi”- quando con la sua pubblicità- che vorremmo definire ‘macabra pubblicità a pixel’- richiama alla memoria i ‘Missing’, i ‘desaparecidos’?

Uno di Noi: che ha perso un familiare sul posto di lavoro in Lombardia?
Uno di Noi:  che è uno dei disoccupati, cassa integrati, precari della Lombardia?
Uno di Noi: che ha perso un parente per la ?Mala Praxis' nella sanità Lombarda?
Uno di Noi: che si sente solidale con i disabili, con i down, con le donne e i bambini maltrattati e vittime di violenza in casa, in oratorio,  magari da preti pedofili?
Uno di Noi: che si vergogna come noi, quando viaggiando per l’ Europa sentiamo dire: pasta e mafia…?
Uno di Noi: che prende il treno tutti giorni, che tutti i giorni arriva in ritardo sul posto di lavoro per colpa di accordi mancati con le Ferrovie dello Stato, oltretutto su fatiscenti vagoni?
Uno di Noi: che ha dovuto ‘abbandonare’ questa splendida Regione , magari come ricercatore, perche qui non c’è reale sviluppo, non è possibile progettare un futuro?
Uno di Noi: che è indebitato fino al collo come la maggioranza dei cittadini Lombardi, che non riesce ad arrivare a fine mese, che non ha accesso al credito per le attività lavorative in proprio, che non ha diritto alla casa ?
Uno di Noi: che non può avere figli perché non avrebbe risorse economiche tali da garantire loro un futuro? Che non si può sposare perché non può accendere un mutuo?
Uno di Noi: che è 'single' in una Regione in cui vivere o morire significa poter contare su un reddito medio-alto o su due stipendi medi mensili?
Uno di Noi: che si identifica anche con i cittadini omosessuali che pagano le tasse, magari sono di Comunione e Liberazione, sono cattolici, che fanno il voto di castità… ma privi di diritti?
Uno di Noi: che come noi non sa come far quadrare il bilancio, perché non arriva nemmeno alla terza settimana?
Uno di Noi: che come noi ‘vive’ con una pensione minima di 450€ al mese, cioè 15€ al giorno?

Caro Presidente uscente, avremmo voluto che sulla sua ‘pubblicità elettorale’, ci fosse unicamente un richiamo ai principi cui si ispira la nostra Costituzione:

Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L’augurio è che il futuro Presidente di questa Regione dalle risorse straordinarie, sappia valorizzare realmente l’esistente e gettare un ponte verso il futuro, includendo etica e operosità lombarde come sfida da vincere; ma forse ciò che meritiamo, è il nuovo grattacielo, simbolo della gestione di una Regione che mette in cantiere grandi opere, tralasciando il sociale, il lavoro, il credito, i diritti umani, gli interventi urgenti di edilizia residenziale pubblica, emergenza sfratti, rifacimenti tetti delle scuole primarie comunali e statali e …

Con i migliori auguri.
Adolfo Pablo Lapi

'Les mots en liberté futuristes': rivivere il Futurismo a Milano

Dal 4 al 21 febbraio 2010  Palazzo Reale  ospita la mostra 'Rivivere il Futurismo attraverso i documenti', che apre al pubblico in contemporanea con il Convegno internazionale di Studi su 'Il Futurismo nelle avanguardie' – in programma sempre a Palazzo Reale dal 4 al 6 febbraio -  organizzato dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Pubblicazione del Manifesto del Futurismo, in collaborazione col Comune di Milano - Cultura.

L’esposizione, curata da Luigi Sansone, presenterà i più importanti manifesti futuristi, numerosi libri pubblicati dalle Edizioni Futuriste di 'Poesia', lettere cartoline, fotografie, cataloghi di mostre e riviste che permetteranno di comprendere al meglio alcuni aspetti del Futurismo attraverso relazioni di amicizia, scambi di idee, commenti e critiche fra gli aderenti al movimento.
Saranno esposti alcuni dei più significativi libri futuristi che, per quanto riguarda la grafica, i caratteri tipografici, l’impaginazione, gli inchiostri, rappresentano una vera e propria rivoluzione.
Tra questi, Zang Tumb Tumb. Adrianopoli ottobre 1912. Parole in libertà (1914), con dedica a Sibilla Aleramo, che segna il passaggio dal verso libero alle parole in libertà e contiene una tavola parolibera ripiegata, oltre a numerose composizioni parolibere; 8 anime in una bomba. Romanzo esplosivo (1919), con copertina dello stesso autore, composto da otto capitoli indipendenti detti “anime”, stampati ciascuno con un carattere tipografico differente; Les mots en liberté futuristes (1919), anch’esso con copertina di Marinetti, contenente quattro tavole parolibere, tra cui Bataille à 9 étages du Mont Altissimo, ispirata alla battaglia di Dosso Casina in cui Marinetti, Boccioni, Bucci, Erba, Funi, Piatti, Russolo, Sant’Elia, Sironi, arruolati come Volontari Ciclisti nel Battaglione Lombardo, combatterono contro gli austriaci, nell’ottobre 1915.
In questo contesto di guerra si proporranno anche le lettere e le cartoline tipo Cangiullo, ideate dallo stesso Cangiullo nel 1915, e utilizzate dai futuristi per propagandare e diffondere le idee del loro movimento.
Molti dei libri esposti sono prime edizioni originali con dediche autografe degli autori, tra cui due copie del volume Pittura Scultura Futuriste (Dinamismo Plastico) di Boccioni, Edizioni Futuriste di “Poesia”, Milano 1914, una dedicata a Marinetti: “A F.T.Marinetti la prima copia! Boccioni”, l’altra all’amico pittore Duilio Cambellotti; L’Aeroplano del Papa di Marinetti, traduzione italiana del 1914, con la dedica a Luigi Gussali, ingegnere, inventore, pioniere dell’astronautica italiana e autore del libro Si può tentare un viaggio dalla Terra alla Luna?, 1923, cui Marinetti risponde nella sorprendente dedica, con vero entusiasmo futurista “Sì! Sì! Il viaggio è possibile”; L’aviatore Dro di F. Balilla Pratella, 1921, con dedica “All’illustre ed insigne maestro Arturo Toscanini”; L’aereopoema del Golfo della Spezia, di Marinetti, 1935, dedicato “a Angelo Rognoni alla sua genialità futurista”.
All’interno della mostra, sarà proiettato il documentario 'Futurismo che passione!' di Silvana Palumbieri, prodotto da RAI Teche.


Il Convegno internazionale di Studi su 'Il Futurismo nelle avanguardie' si inserisce tra le iniziative per le Celebrazioni del Centenario della Pubblicazione del Manifesto del Futurismo, il cui Comitato Nazionale, presieduto da Walter Pedullà, è stato istituito, sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la finalità di diffondere, anche a fini di coordinamento e di valorizzazione, la conoscenza di mostre, convegni, pubblicazioni, eventi musicali, filmografia e audiovisivi, eventi spettacolari annunciati o in corso in Italia e all'estero e riguardanti il Movimento.
Ad ospitare il Convegno è Milano, che nel 2009 ha dedicato mostre, spettacoli, letture e performance al Centenario del Futurismo con l’iniziativa FuturisMI, e in particolare saranno i prestigiosi spazi di Palazzo Reale, che l’anno scorso ha ospitato la grande mostra “Futurismo 1909 – 2009 .Velocità + Arte + Azione”.
Abbiamo invitato studiosi di tutto il mondo - dichiara Walter Pedullà, presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Pubblicazione del Manifesto del Futurismo - a portarci i risultati delle loro più recenti ricerche, a riferirci quanto di nuovo c’è ancora da dire sul Futurismo, a confrontare opinioni. Sono certo che saranno giornate di lavoro proficuo, di mutuo scambio di informazioni, di dibattito aperto e libero da pregiudizi di qualsiasi genere. Non perderemo questa occasione, mi aspetto un grande convegno, sarà un incontro subito fruttuoso e fecondo per le indagini future. Il Centenario è il momento giusto per tentare un bilancio critico, naturalmente provvisorio, del primo e maggiore movimento d’avanguardia del Novecento”.

“Il Futurismo è qui a Milano, in Italia, non solo per quanto attiene al punto di vista storico, scientifico, artistico ma soprattutto per la passione e l’energia della ricerca poetica al centro della quale si agitano i temi cari al nostro Movimento: la metropoli, la simultaneità, l’individuo, gli stati d’animo, la contemporaneità - spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory -. Perché, occorre dirlo, Milano e l’Italia sono ancora la patria del Futurismo, non soltanto un’avanguardia storica ma una vitalissima esigenza umana, capace di esprimere fino in fondo i valori della creatività e della continuità. Proprio là dove una società come la nostra, stanca della “falsa profondità” e della “serietà filistea”, invoca nuovamente una svolta di pensiero e di azione. Proprio là dove il Futurismo rappresenta un fluorescente e corrosivo antidoto all’ipocrisia, al passatismo, all’indifferenza, al conformismo”.



Dal 4 al 6 febbraio 2010 Palazzo Reale vedrà dunque alternarsi i maggiori esperti italiani e internazionali di Futurismo che analizzeranno l’importanza del Movimento nella storia culturale, artistica e sociale del Novecento.
Saranno esaminati i rapporti e le reciproche influenze con le altre avanguardie europee quali il Surrealismo (François Livi: Futurismo e Surrealismo), il Dada (Guenther Berghaus: Futurism adn Dada: contacts, conflicts and collisions) e correnti espressive come l’Espressionismo (Giovanni Lista: Futurismo ed Espressionismo).
Nelle varie sessioni, le comunicazioni approfondiranno le tematiche futuriste nei diversi campi, dal teatro (Franca Angelini: Il teatro futurista) al cinema (Augusto Sainati: Forme futuriste nel cinema), dalla poesia (Andrea Cortellessa: Aspetti della poesia futurista) alla letteratura (Matteo D’Ambrosio: La guerra nella letteratura futurista; Gianni Eugenio Viola: L’ “ossessione lirica della materia”), alla musica (Daniele Lombardi: La musica futurista).
Saranno inoltre indagate le influenze futuriste nella filosofia (Remo Bodei: Lo slancio verso il futuro: Futurismo e filosofia europea), nella religione (Emilio Gentile: Futurismo: la rivoluzione per un disumanesimo anticristiano), oltre che nell’arte (Antonello Negri: Pittura e scultura di guerra) e nell’architettura (Ezio Godoli: Problematiche d’attualità nell’architettura del Futurismo).
Una speciale sezione didattica presenterà, in una serie di pannelli esplicativi, una sintesi della storia del Futurismo.

Milano - dal 4 al 21 febbraio 2010 - Palazzo Reale - piazza del Duomo,12 - Milano

'Rivivere il Futurismo attraverso i documenti'

foto: Filippo Tommaso Marinetti, Zang Tumb Tumb Adrianopoli. Parole in libertà, 1914