Christo e Jeanne- Claude

Photo: Wolfgang Volz
© 2016 Christo

Amo i visionari. 
Quelli per cui la forza di un ideale, di un sogno, riesce a mutare destini e realtà. 
Questa é la dimostrazione tangibile che si può. 
Grazie a Christo e Jeanne Claude per aver realizzato quest'opera in un luogo splendido, 
mia terra d'elezione.


Photo: Wolfgang Volz
© 2016 Christo

L’Italia è tutta una periferia: Renzi non lo ha capito


La corsa all’interpretazione del voto di domenica (e del 5 giugno) è diventata così confusa da non riuscire a raggiungere alcun traguardo. Un politologo molto acuto come Ilvo Diamanti nella sua analisi su “la Repubblica” lo ha detto con disarmante chiarezza: i risultati delle urne hanno fatto venire meno tutti i tradizionali punti di riferimento. Ha vinto il Movimento 5 stelle? Sicuramente anche perché ha conquistato la poltrona di sindaco in due grandi città, trionfando così su due palcoscenici mediaticamente molto esposti come Roma e Torino (lo saranno anche dopo il voto, quando si comincerà a valutare l’operato delle neo-elette, Virginia Raggi e Chiara Appendino). Ma poi guardi con maggiore attenzione i dati e ti rendi conto che è andato piuttosto bene anche il centro-destra che semmai ha ottenuto il risultato “nascondendosi” dietro le liste civiche. Nel frattempo, però, la destra (che per anni ha governato con Berlusconi) cioè la Lega Nord, ha perso la sua città-simbolo, Varese.
Alla fine l’unico dato che emerge veramente con chiarezza è la sconfitta del Pd che ha lasciato per strada la metà dei comuni che occupava prima di questa tornata elettorale. Ha perso il partito di governo, ha perso il partito che si è identificato in un presidente del Consiglio che con la sua ottimistica narrazione ha provato a convincere il paese che in questi anni di sua permanenza a Palazzo Chigi tutto stava cambiando per il meglio: cresceva l’occupazione, cresceva il reddito pro-capite, crescevano le opportunità per i giovani, cresceva persino la competitività della nostra nazionale di calcio che agli Europei è approdata al secondo turno dopo essere stata umiliata due anni fa ai Mondiali. Poi, però, chiuso il giornale, o spento il televisore, o abbandonato il computer o lo smartphone, quello che un tempo sarebbe stato definito l’uomo della strada si guardava attorno e si rendeva conto che il figlio trentenne abitava ancora nella camera accanto e che la mattina, molto presto si sarebbe alzato per andare a svolgere un lavoro sottopagato (semmai con un bel voucher), che l’anziana mamma malata di alzheimer non aveva le cure adeguate perché le strutture, nonostante questo stia diventando uno dei mali del secolo per via dell’invecchiamento della popolazione, mancano e mancheranno ancora a lungo, che nel frattempo i pochi quattrini depositati in una delle trasparentissime banche italiane si erano volatilizzati.
Un vecchio adagio dice: puoi provare a prendere in giro una persona tutte le volte che vuoi; puoi provare a prendere in giro tutti una sola volta; non puoi pensare di prendere in giro tutti, tutte le volte che vuoi. Evidentemente Matteo Renzi non conosceva questo vecchio adagio e ha continuano a raccontarci una realtà che non esiste o forse esiste per i suoi amici più stretti, Sergio Marchionne, Davide Serra, mister Eataly Oscar Farinetti. Ma quella non è l’Italia (Marchionne non è proprio italiano). Soprattutto non è l’Italia delle periferie e questo paese, con la crisi, è tutto una periferia, anche quelle zone che tecnicamente non lo sarebbero.
Ecco perché al di là dei vincitori ufficiali, ha vinto il disorientamento. Non sappiamo a quale santo votarci e, allora, scegliamo quello che in momento dato ci offre le garanzie maggiori perché semmai o non ha ancora avuto il tempo per deluderci o non ci ha dato l’impressione di averci deluso. Votiamo Raggi e Appendino ma votiamo anche Luigi De Magistris che scende in piazza a Napoli armato di champagne e “rivestito” con la maglia del Napoli, l’unico segno identitario sopravvissuto al frullatore economico-sociale: la squadra del cuore.

Antonio Maglie - Blog della Fondazione Nenni

In viaggio con le donne e il loro coraggio - VIDEO



Il  video  dell'evento "In viaggio con le donne e il loro coraggio",organizzato dalla UILPA Lombardia e dal dipartimento cultura della UIL Milano e Lombardia presso la sala liberty del circolo Filologico Milanese lo scorso 3 marzo 2016  .  Un progetto multimediale, che attraverso l'incontro tra la musica del maestro Enrico Intra e le fotografie di Pino Ninfa, ha reso possibile celebrare il globale e diverso - da luogo a luogo - coraggio di essere donne.

Tradizione in movimento



Intervento di  Eloisa Dacquino  al convegno organizzato presso la Sala della Passione della Pinacoteca di Brera, “Tradizione in movimento. Dalla tradizione alla modernità, la proposta educativa di Kano”, lo scorso 24 ottobre 2015.


Elleboro Nero

“Potete trovare da soli la magia che state cercando. Potete guarire da soli da qualunque cosa e diventare poi guaritori per gli altri. Siete già sulla strada per la magia. Inoltratevi in questo spazio con il nostro aiuto. In fondo non è che un lungo viaggio.”   
Olga Kharitidi: Il Maestro dei Sogni 

Storia inconsueta di una guerriera gentile. Gabriella rifugge dallo stereotipo dell'artista romantico angosciato e furente. Il suo approccio alla vita è godurioso e gioviale, non a caso la sua creatività si è espressa magistralmente anche nell'ambito del cibo. Vedi la ricerca storica e l'elaborazione di una ricetta rinascimentale commercializzata dalla Pasticceria Dante di Vigevano con il nome “Dolceriso del Moro” e altre imprese interessanti che potrete vedere sul suo sito. 
Molte delle sue opere sono attimi di impermanenza fissati in una forma. E se Icaro avesse potuto plastificare le sue ali? Il desiderio di spaziare nel tempo senza tempo qui è presente imperioso. È gentile Gabriella e a prima vista anche le sue opere lo sembrano, ma quando vedi “Elleboro Nero” non puoi non calarti nella ciclicità della vita. Non puoi evitare di immaginarti, novella Arianna, correre sulla spirale d'oro e come i bambini pensare che se resti solo sull'oro riuscirai a sfuggire alla Morte. Così noi percorrendo la spirale non ricordiamo più se siamo le partorienti o il partorito ed in effetti non ha importanza perché la verità è che siamo tutti e due. 
Così come siamo felici e infelici, guerriere e vittime perché non mettiamo più l'altro fuori di noi e se non c'è più ruolo od opposizione si entra nella Libertà. La libertà cercata da Icaro diventa ora reale. Esprimere se stesse è affermare il proprio Potere. Gabriella non è un'artista solitaria, fa parte del gruppo Ondedurto.arte, che crea nuovi spazi per incontrarsi e discutere di tutto ciò che ritengono significativo perché come, giustamente, dice Angela Vettese nel suo libro “Artisti si diventa” all'inizio il crescere assieme a volte può essere frustrante, ma è necessario e stimolante. Il lavoro di Gabriella rinnova l'immaginario. Gli abiti pur mantenendo una bellezza arcana diventano urlo di libertà. L'oro porta l'eterno nel quotidiano e così lo nobilita e lo fa assurgere a valore sacrale. L'argento lunare ricorda lo scorrere delle maree e l'eterna alternanza di yin e yang, di azione e non azione, di passato e presente. L'Opera è valida e guardata con attenzione darà ad ognuno quello che cerca. È in sintesi un lavoro sciamanico; non a caso in apertura ho citato Olga Kharitidi, famosa sciamana siberiana.   
LeoNilde Carabba     


Elleboro Nero - personale di Gabriella Maldifassi 
Associazione culturale Alveare, Milano