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Beni culturali, occorre voltare pagina
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Due donne, un lungo esilio
Scrivere di Maria Zambrano, scrittrice andalusa che ho amato fin dall'adolescenza, incute soggezione e pudore: per la vastità del suo sentire, il lungo esilio, la solitudine. E ancora - per dirla con Gonzales Palacios -' (...) qualcosa nell'aria, nell'ombra degli alberi, nel rumore del mare, nella brezza, nei sorrisi(...)', che ho ritrovato in pagine luminose e tragiche, di un sentire comune. Ancor di più per questi carteggi , epistolari e corrispondenze del cuore con l'amica Elena Croce, che in quasi trecento pagine accompagnano il volume curato da Elena Laurenzi per i tipi della Archinto editori " A presto, dunque, e a sempre. Lettere 1955-1990". Così non produrrò esercizio di stile: rimando il lettore attento alla sacralità del sentire, la lettura di questo epistolario. Due donne, un lungo esilio. E.D.
Elena Croce, Maria Zambrano 'A presto, dunque, e a sempre. Lettere 1955-1990' ed. Archinto.
Il trucco, prima forma d'arte umana
"A cosa serve l'arte? L'estetica dopo Darwin", di Winfried Menninghaus, raccoglie e sviluppa le tesi e le provocazioni di Darwin contenute ne " L'origine dell'uomo e la selezione sessuale", rilanciando, anzi osando nella 'presentazione' delle arti quali nuove varianti (evolute), di comportamenti adattivi e di corteggiamento del regno animale. Così il canto, la danza, la musica, la decorazione (il trucco), altro non sarebbero che l'evoluzione dell' attività ludica e del corteggiamento. E d'altronde sarebbe proprio il trucco la prima forma d'arte umana utilizzata per 'attrarre', così come testimoniato dai reperti archeologici (anticipatrice di millenni la pittura). Tra estetica ed evoluzione, teorie umanistiche e scientifiche, la domanda è: a cosa serve l' arte? E.D.
Milano, lezioni sul futuro
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"Il futuro è un tema dimenticato e irresistibile. Soprattutto è un tema
inevitabile. Non lo si può aggirare ma non lo si può affrontare se non
con la forza di una visione e di un racconto. Dopotutto, siamo una
specie che racconta storie, che alza lo sguardo verso l’orizzonte. Lo
facciamo per spiegarci il mondo. Lo facciamo, soprattutto, per “stare al
mondo”, per donare un senso al nostro esserci, per dare forma al tempo(...)".
E.D.
E.D.
Incontro successivo il prossimo 14 settembre alle ore 18.30, con Javier Cercas al Castello Sforzesco.
Natura Naturans.
Fino al 28 febbraio 2016 Villa Panza ospiterà “Natura naturans. Roxy Paine e Meg Webster
(Opere dal 1982 al 2015)”, una mostra che intende riflettere - in
concomitanza con Expo Milano 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita -
sul tema della natura come generatrice e fonte di vita. Ventotto grandi
opere e installazioni, realizzate tra il 1982 e il 2015, sono ospitate lungo un
percorso che si snoda tra gli spazi interni ed esterni della villa, cercando un
armonioso equilibrio fra natura, architettura e le opere della collezione
permanente. I due artisti, con modalità differenti, mettono in evidenza la
forza creatrice della natura e la contraddizione che nasce nella società
contemporanea dallo sfruttamento di tali energie da parte dell'uomo.
Roxy Paine (New York, 1966) lavora seguendo il principio
della traslazione e trasformazione, con materiali sintetici di
provenienza industriale, colonizzando gli ambienti con opere che
riproducono fiori, piante e funghi. Meg Webster (San
Francisco, 1944) declina questa tematica realizzando veri e
propri monumenti dedicati alla terra, sorgente instancabile di vita.
Alcuni lavori sono stati appositamente costruiti in villa, mentre altri provengono da
istituzioni internazionali come il Solomon R. Guggenheim Museum, il The
New School Art Collection e il Whitney Museum of American Art di New York, il
Museo Cantonale di Lugano, l'Israel Museum di Gerusalemme e altri ancora
da collezioni private e dalla Panza Collection di Mendrisio.
Curatatrici Anna Bernardini, Angela Vettese - Ente Promotore FAI Fondo Ambiente Italiano
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