Una su cento

Questi 'ditirambi' muovono fieri e alteri - oggi - verso donne impegnate in un progetto di libertà e rinnovamento sociale, «donne nuove» che agli inizi del Novecento emerse prepotentemente conquistando spazi di autonomia e libertà attraverso i quali ancora oggi è possibile il confronto: donne esempio di emancipazione, genio e perseveranza come Madame Curie, Lillian Moller Gilbreth, Rosalin Franklin e Virginia Galilei , che nel campo della ricerca e scoperte scientifiche hanno dovuto lottare contro i pregiudizi e il maschilismo imperante, rischiando di vedersi strappare scoperte fondamentali, spesso attribuite ai soli colleghi uomini; donne come Eleonora Duse, Emma Grammatica, Sibilla Aleramo, Ada Negri, Anna Kuliscioff , Giacinta Pezzana, Alessandrina Ravizza, Ersilia Majno , Maria Montessori, Linda Malnati, Ada Negri.

Donne come il premio nobel Rita Levi Montalcini, che tutte le comprende e riscatta e che oggi raggiunge il suo ennesimo traguardo: e sono centouno!
Con punta d’orgoglio rinnoviamo a questa donna straordinaria oggi - nel giorno del suo compleanno - tutta la nostra riconoscenza e stima per ciò che con lo studio, la ricerca, l’aiuto concreto e solidale, ha saputo donare alla scienza e al mondo anche attraverso la sua Fondazione: esempio di sacrificio, abnegazione e volontà è per noi richiamo alla Virtù, in un mondo che reclama comportamenti virtuosi tanto nel campo dell’economia, quanto nel sapere e nella solidarietà e che alle donne impone il prezzo maggiore.

Così, in equilibrio tra storia e memoria, facciamo nostro l'odierno accorato appello a voler finanziare e aiutare a tutti i livelli di responsabilità  la ricerca, rinnovando l'invito ai giovani  ad avere fiducia nelle proprie capacità, nel futuro, e lo facciamo nuovamente attraverso  la lettera pubblicata sul quotidiano La Repubblica l'11 aprile dello scorso anno:
"DESIDERO rivolgermi, soprattutto ai giovani, per incoraggiarli ad avere fiducia in loro stessi e nel futuro. Lo scopo ultimo di quanto si produce non è il premio, ma il piacere di utilizzare al meglio le capacità cognitive delle quali è dotato l’Homo sapiens. La passione e interesse nella soluzione di problematiche di qualunque natura non decade con gli anni; il segreto risiede nel mantenere il cervello in piena attività. Agli inizi degli Anni Cinquanta la scienza biologica, oggi nota come neuroscienza, era quasi inesistente. Era a un livello così rudimentale da scoraggiare i biologi che volevano dedicarsi a questo settore. Gli studi iniziati più di mezzo secolo fa, in un piccolo laboratorio privato a Torino nella sinistra atmosfera degli anni 1938-1945, hanno aperto un nuovo attacco allo studio dei meccanismi differenziativi e di regolazione del sistema nervoso. Prima delle ricerche delineate in questa cronologia nella quale è riportata l' origine e lo sviluppo della molecola proteica, Nerve Growth Factor. Così come riportato nella motivazione dell’assegnazione del Premio Nobel per la fisiologia e la medicina, assegnatomi nel 1986, trentacinque anni dopo la scoperta del fattore di crescita della fibra nervosa (NGF) dall’Accademia delle Scienze svedesi, non vi era alcuna idea di come lo sviluppo del sistema nervoso e l'innervazione degli organi fossero regolati. Alla ricerca guidata da imprevedibili colpi di fortuna con una strategia razionale si sono susseguiti negli anni studi volti alla potenziale utilizzazione del NGF nel trattamento di patologie del sistema nervoso. I pronostici sull’imprevedibilità sono stati e sono tuttora incoraggiati dallo stesso modo nel quale si è svolta la storia del NGF che può essere definita una lunga sequenza di eventi non previsti i quali hanno aperto nuovi scenari su un panorama sempre più ampio. Questo sviluppo, tanto imprevisto, quanto fortunato è l’aspetto più attraente di questa lunga avventura della saga NGF. L' imprevedibilità dei risultati risiede nella complessità degli ambienti nei quali si muove il Nerve Growth Factor. La sua attività assume una rilevanza estrema non soltanto nello sviluppo normale di tutti gli organismi, ma anche in quelli affetti da patologie neurodegenerative, autoimmunitarie e di natura oncologica. Ma gli studi svolti negli ultimi decenni hanno fornito sempre nuove prove della natura vitale di questa molecola. Da un ruolo ristretto a componenti del sistema nervoso periferico e centrale la sua azione si è estesa a tutte le componenti coinvolte a livello strutturale, fisiologica e comportamentale. La 'cronologia' di questa molecola si è posta l’obiettivo di portare a conoscenza i lettori specializzati e non, della mia esperienza personale seguendo un percorso tortuoso dato le tecnologie rudimentali a quei tempi a disposizione e il periodo difficile nel quale ho iniziato e condotto la prima fase delle mie ricerche. " RITA LEVI MONTALCINI