La donna di un tempo

Dopo la prima italiana di “La notte araba” e il successo di “Vero West”, Corrado d'Elia porta in Italia -ancora diretto da Sergio Maifredi -una seconda opera mai rappresentata nel nostro Paese, di Roland Schimmelpfennig: "La donna di un tempo".
Roland Schimmelpfennig, giovane talento della scena teatrale tedesca ( premio Schiller nel 1998), ha collaborato come drammaturgo con alcuni tra i principali teatri tedeschi, ed è tra i drammaturghi più rapprensentati in Europa.
"La donna di un tempo", è un rapido rivivere un amore con il "rewind": dopo 24 anni nella vita di una giovane coppia ritorna il grande amore di lui. Si presenta alla porta la sua "donna di un tempo", fiamma di un'estate d'amore adolescenziale che prepotentemente chiede di riprendersi il suo uomo, la sua vita.
L'opera gioca sulla capacità di manovrare la struttura drammaturgica, lavorando su forti rimandi interni e una tecnica raffinata che chiama in causa lo spettatore per la ricostruzione del quadro d'insieme.
La sua grande capacità di scivolare nel tempo e nello spazio, rende questo copione una novità assoluta per l'Italia.
Lo spettacolo si inserisce nel progetto che prevede una serie di incontri cui parteciperanno intellettuali, scienziati e uomini di cultura e che si terrà a Genova presso il Palazzo Ducale dal 28 maggio al 30 agosto in contemporanea alla mostra “Tutto il teatro in un manifesto. Polonia 1989-2009”.
A vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, Genova propone dunque un momento di riflessione attorno a quella data storica e ad un evento che ha segnato la nostra contemporaneità.
Attraverso 200 manifesti d’artista, filmati, scenografie e manichini prestati dal Nowy Teatr di Poznan - di cui Maifredi è regista residente - viene presentato uno spaccato dei cambiamenti avvenuti nella società e nella cultura polacca dopo la caduta del Muro di Berlino: ottanta foto con testi della stessa Bulaj e di Rumiz, una gigantografia della mappa con cui i due viaggiatori sono andati alla scoperta di luoghi lontani e ai più sconosciuti - sulla quale mettere i nostri passi -sono il prologo ideale della rassegna e certamente consentono una maggior comprensione di quelle culture e di quei popoli, la cui immagine è troppo spesso legata a stereotipi.
A noi ora 'l'incanto e il disincanto' per questo ultimo spettacolo che chiude la stagione 'Oltre il muro' di Teatro Libero.

Teatro Libero - via Savona, 10 - Milano - dal 6 al 18 luglio - "LA DONNA DI UN TEMPO"
Compagnia Teatri Possibili e Teatri Possibili Liguria con il contributo di Fondazione Cariplo in collaborazione con Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea