Il terzo modo

Definito dal premio nobel Eugenio Montale in un articolo per il Corriere della Sera un “ libro inquietante” ( mai pubblicato per volere della stessa autrice e contenuto ora nella postfazione della raccolta di poesie curata da Carlo Angelino per i tipi della Melangolo Editore) disegna - questo ‘Terzo Modo’ di Annalisa Cima - un cammino eccentrico, radicalmente umano di una donna che si interroga e scorpora il tempo, il vivere, il pensare.

Pubblicato per la prima volta nel dicembre del 1969 dall’editore Vanni Scheiwiller, nella poetica d’avanguardia (ah! le donne di allora), contrasta con rigore intellettuale la forma per creare infinite e più geometrie del pensiero; è ragione degli altri per capire il proprio ruolo storico e vincere il proprio destino, rifiuto del potere e rifugio nelle arti alla continua ricerca dell’essenziale : “contestato il sistema gettiamo fiori neghiamo il passato,permessi i connubi tra fratelli:plauso al gusto che cambia, benedette le nozze omosessuali: gioco in attesa di inutili natali. Partecipi al vero, solo che distingue uomo da uomo, testimoni e vittime di precedenti incarnazioni .Il sistema è violenza di fronte alle idee, vanità che costringe alla parte da rappresentare”.

Felici intuizioni e rimandi quanto mai attuali ci regala Annalisa Cima, nella nostalgia del vero, nel volo del sapere, nella fierezza ed assoluta libertà di pensiero.
Che ora - ripercorrendo quel filo sottile che ancora ci accomuna e unisce - richiamiamo dall’oblio: qui ed ora, per non dormire.
di Eloisa Dacquino