Lo specchio dell'amore

“Sempre ci amammo.E come potevamo non farlo, quando tu sei così simile a me, amor mio,
pur con un volto così diverso?”

Dopo lo straordinario successo della serata inaugurale con " Sono diventato etero!", il secondo appuntamento della terza rassegna di teatro omosessuale ospitata da Teatro Libero è con “Lo specchio dell'amore”, diretto da Tobia Rossi e tratto dall'omonima, bizzarra “operetta amorale” di Alan Moore e José Villarrubia.
Tra i resti di un selvaggio party alcolico due creature, uomo e donna solo in apparenza, rimasti soli sul fare del giorno, giocano a raccontarsi la bizzarra fiaba della storia dell'omosessualità. Tra schermaglie, scherzi e tensioni erotiche compiono una ricognizione dei momenti salienti della storia gay, momenti di ingiustizie e conquiste, di vergogna ed emancipazione. Il loro è un viaggio straordinario, faticoso, a volte doloroso, senz'altro emozionante e si compie anche attraverso l'esperienza, la vita e le opere di grandi artisti come Saffo, Caravaggio, Wilfred Owen, Allen Ginsberg, evocati sulla scena come fantasmi.
Nella rievocazione di lotte civili e private, di solitudini e aneliti di libertà, i due personaggi si scambiano i sessi, in un gioco di specchi e travestimenti, celebrando così una concezione dell'amore che va al di là dei ruoli e delle etichette, non una definizione ma la sublimazione del rapporto tra due spiriti.
L'opera di partenza per questo lavoro presentato dalla compagnia ' La città invisibile ' è “Lo specchio dell'amore” di Alan Moore -opera polimorfica multimediale - nata per un'antologia di fumetti e successivamente integrata con una serie di fotografie a opera di Josè Villarrubia trasformatasi poi in performance teatrale, con l'intervento del drammaturgo David Drake.
Con Elena Forlino, Monica Massone e Andrea Negruzzo, regia di Tobia Rossi.

Teatro Libero - via Savona 10 Milano - 5 maggio 2009

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