Un mondo dove la violenza non sia più tollerata: quella contro le donne


"La Violenza contro le donne provoca sofferenze indicibili, danneggia le famiglie attraverso le generazioni, impoverisce le comunità, impedisce la realizzazione del potenziale femminile, limita la crescita economica e mina lo sviluppo economico: quando si tratta di violenza contro le donne, non ci sono le società civilizzate".


Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. "Il mese scorso- ha proseguito Kofi Annan- ho pubblicato uno studio che dimostrava come la metà del genere umano - in ogni continente, nazione e cultura, a prescindere dal reddito, classe, razza o origine etnica -viva sotto questa minaccia". "Anche se viviamo in un ordine mondiale in cui i diritti umani sono stati riconosciuti dalla legge e garantiti da strumenti internazionali, anche se abbiamo imparato che il godimento dei diritti umani è essenziale per il benessere della persona, la comunità e il mondo, anche se, al Vertice mondiale del 2005, i leader si sono impegnati a raddoppiare gli sforzi per eliminare tutte le forme di violenza contro le donne, questo è il dato di fatto."
"Combattere questo flagello ci impone di cambiare una mentalità che è ancora troppo comune e radicata. Per dimostrare, una volta per tutte, che quando si tratta di violenza contro le donne, non vi sono gradi di tolleranza nè scuse tollerabili".
"Per anni, le organizzazioni delle donne e dei movimenti di tutto il mondo hanno lavorato instancabilmente per far uscire la violenza domestica dalla sfera privata e farla approdare nell'arena della responsabilità dello Stato. Molti Stati hanno emanato leggi, attuato provvedimenti e fornito servizi per le vittime della violenza di genere. Ci sono stati, inoltre, progressi nella creazione di norme internazionali". "E 'il momento - ha proseguito il segretario generale delle Nazioni Unite- di fare uno sforzo ulteriore e superare un altro gradino: le Nazioni Unite devono svolgere un ruolo di coordimento e di leadership più forte e più visibile. Gli Stati membri devono invece fare di più per l'attuazione del quadro giuridico internazionale e della politiche cui si sono impegnati. Tutti noi dobbiamo formare dei partenariati forti ed efficaci con la società civile, che ha un ruolo cruciale da svolgere su questo tema a tutti i livelli"."Insieme- ha concluso Annan- dobbiamo lavorare per creare un ambiente in cui la violenza contro le donne non sia tollerata. Incaricando me di intraprendere uno studio approfondito, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno segnalato che sono pronti a realizzare questo progetto. Ora, con lo studio e le raccomandazioni in mano, dobbiamo richiamare il necessario impegno politico e e delle adeguate risorse.
In questa Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le donne, dobbiamo tutti - uomini e donne - unire le nostre forze per la realizzazione di questa missione".
In Italia, secondo dati Istat, una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata, almeno una volta, vittima di violenza o maltrattamenti. Sono sei milioni 743 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica o sessuale.Tre milioni di donne hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata, quasi mezzo milione nei 12 mesi precedenti all'intervista. Ai danni di mogli e fidanzate i reati gravi: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70% delle volte e in questo caso lo stupro è reiterato. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti.
Per quanto riguarda l' Italia, la manifestazione nazionale si terrà a Roma il 28 novembre alle 14 con raduno a Piazza della Repubblica e corteo fino a Piazza San Giovanni. Una manifestazione, spiega il sito http://www.torniamoinpiazza.it/, contro la violenza maschile sulle donne, "per la libertà di scelta sessuale e di identità di genere, per la civiltà della relazione tra i sessi, per una informazione libera e non sessista, contro lo sfruttamento del corpo delle donne a fini politici ed economici. Per una responsabilità condivisa di uomini e donne verso bambine/i, anziane/i e malate/i, nel privato come nel pubblico. Contro ogni forma di discriminazione e razzismo, per una scuola che educhi alla convivenza civile tra i sessi e le culture diverse".
Giorgio Napolitano: no all'immagine volgare da media e spot .
"..ai necessari interventi di tipo repressivo, da esercitare con rigore e senza indulgenza, si debbono affiancare azioni concrete per diffondere, in primo luogo nella scuola e nella società civile, una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona e si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità. Solo così sarà possibile creare una cultura di autentico rispetto, innanzitutto sul piano morale, nei confronti delle donne".
Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, ha rivolto un saluto ai partecipanti a tutte le manifestazioni ed agli eventi oggi in programma. "La Giornata internazionale contro la violenza alle donne - osserva il capo dello Stato - deve rappresentare un'occasione per riflettere su un fenomeno purtroppo ancora drammaticamente attuale, individuando gli strumenti idonei a combatterlo in quanto coinvolge tutti i Paesi e rappresenta una vera emergenza su scala mondiale".
"La conferenza su questo tema tenuta a Roma in occasione del G8 - prosegue Napolitano - ha fornito dati che valutano in più di 140 milioni le donne vittime di violenze di ogni tipo. Matrimoni forzati che coinvolgono anche bambine, mutilazioni genitali, stupri generalizzati in contesti di guerra non devono apparirci lontani e a noi estranei. Il dolore di quelle donne, di quelle bambine riguarda tutti noi, anche perché la barbarie della violenza contro le donne non è stata estirpata neppure nei Paesi economicamente e culturalmente avanzati". "..molto resta da fare in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche appropriare: è infatti la persistenza di questi aberranti schemi mentali - sottolinea ancora - a favorire il riprodursi di insopportabili atti di sopraffazione anche in ambito familiare. E' triste dover ricordare che anche in Italia, nonostante la recente introduzione di norme opportunamente più severe, i casi di violenza, i soprusi e le intimidazioni sono in aumento".

Riprendiamoci la dignità, diciamo basta a veline e falsi miti estetici, diamo spazio e corpo alle intelligenze e a quella trascendenza del cuore che ci distingue e contraddistingue.

Donne sveglia!



Il canto libero di Nada



Siamo abituati a pensare Nada come cantante, come la ragazzina quindicenne che ha incantato il Teatro Ariston con la canzone “Ma che freddo fa”, fino alla donna che ha saputo dare un brivido rock all’edizione 2007 del Festival di Sanremo con “Luna in piena”.
Qui la troveremo invece in una veste per molti aspetti inedita: se il teatro è stato certamente parte del suo percorso di artista curiosa e passionale (molti ricorderanno i suoi lavori con Bosetti, Messeri, Fo), con MUSICAROMANZO Nada si mette per la prima volta in gioco.
Sola in scena, in una scenografia scarna - quasi “garage” - una sorta di “non-luogo” dell’anima, si muoverà leggera a raccontare una storia onirica fatta di visioni, parole, cantilene che diventano musica, una storia che si intreccia con la sua storia più intima e profonda, fatta di piccoli ma fondamentali episodi di vita.
Il mio cuore umano è un romanzo che racconta la storia di un’infanzia e di un’adolescenza nella Toscana tra gli anni ‘50 e ‘60, di un’educazione sentimentale indimenticabile e selvaggia alla vita, delle vicende di una famiglia toccata dall’amore e dalla follia.
E’ la storia autobiografica e poetica di un mondo che non esiste più, dove l’essenza magica della natura, il tempo che passa, la pazzia, la passione, la morte, il diventare grandi sono un canto narrativo semplice e profondo che vibra di una forza misteriosa e struggente.
Da questa storia nasce MUSICAROMANZO, uno spettacolo che vede la bambina protagonista del libro raccontare della sua crescita fino a diventare donna e contemporaneamente racconta di un ritorno all’infanzia vista - oggi - con gli occhi della maturità.
La donna e la bambina che insieme raccontano la vita, ognuna con gli occhi dell’altra.
Storie, poesie,incontri, prosa e canzoni per un romanzo in musica che racconta i sogni, gli amori, le ferite e le paure alla ricerca di un equilibrio tra l’ingenuità del passato e la conquista del futuro.
Bentornata Nada.
Teatro Libero - via Savona,10 - Milano
Dal 26 al 28 novembre 2009 - Produzioni Fuorivia
MUSICAROMANZO
da Il mio cuore umano di Nada Malanima

Liberi Amori Possibili cercasi

E' iniziata in questi giorni, e continuerà per tutto il mese di dicembre, la raccolta delle proposte per la composizione del calendario, ancora in fase decisionale, degli spettacoli da inserire nella rassegna di teatro omosessuale, giunta alla sua quarta edizione.
Il Teatro di via Savona a Milano ospiterà la rassegna ' Liberi Amori Possibili' dal 3 all'11 maggio 2010; dopo il primo anno di sperimentazione, il secondo che ha visto la rassegna decollare con un ottimo incremento di pubblico e il successo confermato anche nella scorsa stagione, la rassegna diventa così un appuntamento annuale.
Per essere selezionati è fondamentale che lo spettacolo e la compagnia siano a carattere professionale e non amatoriale e che lo stesso abbia già una produzione.;é necessario, inoltre, che gli argomenti proposti affrontino specificatamente tematiche GLBT (Gay Lesbiche Bisex Trans) o che risultino di interesse per la comunità omosessuale.

Quale modo migliore dell'arte - dunque - e di tutto ciò che concerne lo spettacolo dal vivo per parlare di omosessualità senza tabù e aprirsi a nuove prospettive, lasciando da parte pregiudizi e paure?
Un progetto che nasce da un desiderio civile e culturale di presentare i diversi aspetti dell'omosessualità, considerando la pièce teatrale come immediato spunto di riflessione.
Un approccio inconsueto - quanto mai vivace e stimolante a testi e situazioni che prendono in esame le tensioni, i risvolti affettivi e la condizione omosessuale alla luce dei più recenti modelli scenico-letterari.
Un'iniziativa che vuole essere una risposta concreta alla necessità di dare voce anche alle minoranze sociali, con tutta la forza culturale che il teatro è in grado di offrire.
Perché le barriere, i pregiudizi, i distinguo e i moralismi ideologico-religiosi lascino spazio al dialogo, alla comprensione, a una serena e cosciente unica appartenenza, magari attraverso un’inquietudine, un’intuizione teatrale.
Il Teatro Libero invita a voler inoltrare via mail la scheda di presentazione dello spettacolo, note di regia, foto e rassegna stampa al seguente indirizzo: direzione@teatrolibero.it, con la specifica in oggetto materiale IV ediz. Rass.Omo.
Per gli spettacoli che passeranno la prima fase di selezione verrà richiesto, solo dopo, il materiale video.
Per ogni chiarimento contattare il direttore organizzativo, Francesco Di Rienzo: 0245497296 – 3358054605

Dedicato a Fernanda Pivano

A Fernanda Pivano, scrittrice e traduttrice recentemente scomparsa, una delle figure più significative del panorama culturale italiano, è dedicato il nuovo spettacolo di Giulio Casale, in prima nazionale alla Scatola Magica del Teatro Strehler.

La canzone di Nanda ripercorre le tappe di un’avventura lunga quasi un secolo attraverso i Diari 1917-1973 (opera pubblicata da Bompiani) e i racconti originali che la Pivano ha fatto a Casale negli anni della loro frequentazione, dando così vita ad un affresco poetico ricco di figurazioni e melodie. La narrazione è accompagnata da immagini inedite e sottolineata da momenti musicali che attraverseranno le tappe più importanti della letteratura americana, da Hemingway ai giorni nostri, soffermandosi in particolare sulla beat generation. ù
Un tributo, dunque, che riporta in scena la Nanda stessa e la sua passione per la letteratura, la musica, la libertà.

La canzone di Nanda”, spiega Giulio Casale, “è uno spettacolo di ‘teatro canzone’ e nasce dall’idea di unire i tanti amici e i tanti amori artistici di Fernanda Pivano attraverso una drammaturgia che contenga non solo i riferimenti ai grandi poeti, scrittori, artisti, ma anche le canzoni più rappresentative di un’epoca, che segnano anche i tempi della narrazione scenica. Questo lavoro nasce perché credo che la lezione libertaria e pacifista di Fernanda Pivano, vera selezionatrice di momenti eccellenti in letteratura e nell’arte in generale, sia quanto mai urgente oggi”.

Giulio oltre che un attore è anche un autore”, osserva il regista, Gabriele Vacis, “Poi è uno che non scava solchi. Per dire: la distinzione tra recitare, cantare, ballare è solo occidentale. Lavorare con uno che fa tutto al livello di Giulio mi incuriosiva molto… E lavorando con lui mi sono convinto ancora di più che la regia è un lavoro di ascolto… Specie se hai un testo come quello di Fernanda Pivano da decifrare. I suoi Diari sono una specie di dizionario. Il vocabolario di un mondo che, purtroppo, non esiste più. Il nostro percorso è stato costruire il corpo che potesse pronunciare le parole di quel mondo. è un processo di incarnazione. In questo senso è sacro e non si può tanto parlarne”.
Scatola Magica, Piccolo Teatro Strehler, largo Greppi (M2 Lanza) fino al 6 dicembre 2009
Biglietteria telefonica: 848.800.304 - http://www.piccoloteatro.org/ - http://www.piccoloteatro.tv/

Il jazz di Alberto Sordi

Dopo gli arrangiamenti in chiave jazz delle musiche di Morricone, Rota e Trovajoli, la Civica Jazz Band apre la sua stagione interpretando la musica di un altro grande interprete di musica per film: Piero Piccioni.
Scomparso nel 2004, a 82 anni, Piccioni ha lavorato con grandi registi quali Lattuada, Monicelli, Rosi, Comencini, Visconti, Rossellini, Pietrangeli, Bertolucci, De Sica, ma soprattutto con Alberto Sordi, di cui fu il musicista di riferimento, colui che lo accompagnò nella sua grande avventura cinematografica diventando anche uno dei suoi più intimi amici.
Al pari di Trovajoli, fu un autentico musicista di jazz, che cominciò ad ascoltare da bambino, appassionandosi in particolare a Duke Ellington e imparando a suonare il pianoforte.
Tra l’altro, é stato l’unico musicista italiano a suonare con Charlie Parker, in un serata del 1949, a New York, quando sostituì il pianista Al Haig.
Il suo mondo musicale era quindi vicino al jazz, tanto che in questa serie di letture delle opere dei grandi autori sopra citati, Piccioni è l’unico di cui si possono utilizzare le partiture originali senza bisogno di arrangiamenti jazzistici, ma solo di alcuni adattamenti e aperture congeniali per l’esecuzione di pagine nate per il cinema nell’ambito di un contesto jazzistico.
Lo sguardo a Piccioni rappresenta un doveroso contributo a una autentica personalità della musica italiana e rende l’apertura di Orchestra Senza Confini un evento di assoluta originalità.
Musiche e arrangiamenti originali di Piero Piccioni
Adattamenti di Enrico Intra
America Slow (da: Il bell’Antonio) / Amore, Amore, Amore, Amore (da: Un italiano in America) / Anima Nera (da: Anima Nera) / Opus Jazz (da: Adua e le compagne) / Underground Sketches, In Point of Love e Magic of New York (da: Lucky Luciano) / Rugido do leao (da: Finché c’è guerra c’è speranza) / This Is Life (da: Fumo di Londra) / Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto (dal film omonimo) / Daylight (sigla dell’orchestra 013)
CIVICA JAZZ BAND
Direttore ENRICO INTRA
Solisti: Emilio Soana (tromba), Roberto Rossi (trombone), Giulio Visibelli (sassofoni e flauto),
Mario Rusca (pianoforte), Lucio Terzano (contrabbasso), Tony Arco (batteria)
Introduzione al concerto a cura di Maurizio Franco
Lunedì 7 dicembre, alle ore 11, presso il Piccolo Teatro Studio (via Rivoli, 6 – M2 Lanza
Ingresso 16,50 euro - Per informazioni e prenotazioni tel. 848800304

Giorello-Boschi-de Luca al Piccolo di Milano

Dopo le tappe internazionali di Mosca e Lisbona toccate ad ottobre con straordinario successo di pubblico, "Darwin… tra le nuvole" torna a Milano. Originale omaggio a Charles Darwin nel bicentenario della nascita, nato dall’incontro “improbabile” tra un epistemologo - Giulio Giorello - un professore di Fumetto e Cinema d’animazione - Luca Boschi - e un regista di teatro - Stefano de Luca - lo spettacolo, per grandi e piccini è nuovamente in scena al Piccolo Teatro Studio dal 21 novembre al 5 dicembre 2009.

Nella cornice di una scenografia “animata” da immagini in parte originali in parte rielaborazioni delle illustrazioni di Darwin ( tutte firmate da Luca Boschi), si dipana il viaggio del Beagle, il vascello che in cinque anni avrebbe portato lo scienziato alla scoperta dei luoghi più remoti del mondo: un percorso a tappe in cui ogni nuovo approdo, ogni nuova meta diventa occasione per illustrare alcuni aspetti del sistema evoluzionistico.

Il racconto prende le mosse dal desiderio di due ragazze dei giorni nostri di “intervistare” quel tranquillo gentiluomo del Kent che avrebbe promosso in biologia una rivoluzione intellettuale paragonabile a quella iniziata da Copernico in astronomia.
Comincia così un viaggio nel tempo attraverso il teatro: lo scienziato che le ragazze incontrano è un Darwin giovane, praticamente ventenne, l’età nella quale si unì alla spedizione del Beagle, un Darwin narratore, entusiasta, fantasioso, tra le nuvole appunto, che ama perdersi nei racconti della sua infanzia e che diventa emblema dell’immaginazione come territorio comune nel quale si muovono allo stesso modo infanzia, teatro e scienza, dell’immaginazione come primordiale strumento di interpretazione della realtà e come possibile scorciatoia per la conoscenza.


Piccolo Teatro Studio (via Rivoli 6 - M2 Lanza) – dal 21 novembre al 5 dicembre 2009
"Darwin… tra le nuvole"

Milano ricorda Alda Merini

Questa sera il Piccolo Teatro di Milano - Teatro Strehler - in collaborazione con il Teatro Franco Parenti, dedicherà alla poetessa Alda Merini una serata a ingresso gratuito con letture di suoi testi e proiezione di filmati.
Subito dopo la sua morte, domenica scorsa " spiega il direttore del Piccolo Sergio Escobar - ci siamo sentiti con l’assessore regionale Massimo Zanello: con lui abbiamo condiviso questa iniziativa, che ho ritenuto giusto promuovere in collaborazione con il Franco Parenti, l’altro teatro al quale Alda Merini era molto legata. Riteniamo doveroso ricordare così la grande poetessa, che è stata più volte ospite dei due teatri con memorabili recital”.
Doveroso ricordarla così:
"L’ora più solare per me
quella che più mi prende il corpo
quella che più mi prende la mente
quella che più mi perdona è quando tu mi parli.
Sciarade infinite,
infiniti enigmi,
una così devastante arsura,
un tremito da far paurache mi abita il cuore.
Rumore di pelle sul pavimento
come se cadessi sfinita:da me si diparte la vita e d’un bianchissimo armento
io pastora senza giudizio di te amor mio mi prendo il vizio.
Vizio che prende un bambino
vizio che prende l’adolescente
quando l’amore è furente
quando l’amore è divino"
Ciao Alda.

Dittatura e follia alla Pasqual

In prima nazionale debutta al Piccolo Teatro Studio dal 5 al 15 novembre 2009 " La casa di Bernarda Alba ", di Garcia Lorca nella rilettura di Lluis Pasqual.

Di Federico García Lorca, Lluís Pasqual ama dire che rappresenta per lui un padre artistico, un fratello maggiore che lo ha sempre guidato e ispirato nel suo lavoro di artista. “Oggi, per l’età che ho”, spiega, “mi sento maturo per il Lorca dei grandi spettacoli, dei testi più conosciuti ma anche più complessi come La casa di Bernarda Alba”. Il più internazionale dei registi spagnoli - che al Piccolo si fece conoscere nel 1987 con uno spettacolo di grande impatto come El Público (ancora da Lorca) - torna a Milano portando in scena il capolavoro del drammaturgo andaluso per il Festival di teatro in lingua originale del Piccolo, protagoniste le più grandi interpreti del teatro iberico guidate da Núria Espert e Rosa Maria Sardà.

La storia della madre tirannica e folle, che reclude in casa se stessa e le proprie figlie, impedendo loro di vivere e di amare, è per Pasqual la fotografia della Spagna franchista, schiacciata dalla dittatura: “Una denuncia spudorata e viva, grazie al teatro”, dice il regista. “Foto che riflettono realtà contenute in parole, in frasi scritte con il bianco ed il nero di Guernica di Picasso. Bernarda e la sua gente, allora e sempre, non difendono altro che una casta ed i suoi privilegi, sostenuta sopra colonne inamovibili di principi tanto vanamente eterni quanto vuoti e decomposti e lo fanno sfidando persino le leggi della Natura, e sapendo che semineranno solo morte”.

Come in un carcere, le mura chiudono e separano dal mondo quel nucleo di donne costrette a soggiacere alla tirannia matriarcale, in uno spazio tanto ampio quanto opprimente; si muovono come fantasmi, personaggi che sono la rappresentazione di un mondo ripiegato su se stesso, in cui non sembra penetrare alcun elemento proveniente dall’esterno. In ogni scena è palpabile la tensione del momento storico in cui è stata scritta scritta quest’opera e in ogni personaggio è possibile ritrovare un’indole, un carattere che ci riguarda, anche nel presente.

Piccolo Teatro Studio, via Rivoli 6 (M2 Lanza) – dal 5 al 15 novembre 2009 www.piccoloteatro.org - 848.800.304

Le cronache yiddish di Moni Ovadia


Qui Radio Erevan, la radio della Repubblica socialista sovietica dell’Armenia. In nostri ascoltatori ci domandano: “Che cos’è uno scambio di opinioni?”. Rispondiamo: cari compagni, uno scambio di opinioni è quando entri nell’ufficio del tuo capo con un’opinione tua ed esci con la sua.

Accompagnato al pianoforte da Carlo Boccadoro, compositore e creatore del progetto cultural/musicale Sentieri Selvaggi, Moni Ovadia sbarca al Teatro Libero dal 4 al 6 novembre con la sua allegra collezione di musiche, canzoni, racconti e storielle tratti dalla cultura yiddish, unica nel suo genere in Italia e in Europa.
Tracciando schizzi rapsodici del tempo epico e tragico di un’Atlantide che si chiamò U.R.S.S.,Ovadia canta di uomini e donne che in quell’Atlantide vissero, amarono, sperarono e soffrirono; donne e uomini la cui memoria è anche la nostra memoria.

Rabinovich e Popov sono i due nomi tipici dell’ebreo russo e del russo ortodosso. Al tempo dell’Unione Sovietica furono il compagno Popov e il compagno Rabinovich. Il loro rapporto fu sempre di natura passionale, segnato da sentimenti contrastanti: ammirazione, diffidenza, odio, solidarietà, amore, rabbia ma soprattutto attrazione fatale. In scena anche pezzi umoristici tratti da “Lavoratori di tutto il mondo, ridete” (Einaudi), raccolta satirica sul comunismo russo, in cui la storiella di tradizione ebraica, il witz, diventa, per Ovadia, mezzo ideale per concentrare in poche righe l'assurdità e le contraddizioni dell'uomo, per denunciare vizi, falsi miti e scheletri nell'armadio: Qui Radio Erevan, la radio della Repubblica socialista sovietica dell’Armenia. In nostri ascoltatori ci domandano: “Perché i nostri poliziotti camminano per le strade in squadre di tre?”. Rispondiamo. Coloro che formano la pattuglia della polizia sono scelti secondo questo criterio: uno sa leggere, l’altro sa scrivere e il terzo tiene sotto controllo quei due pericolosi intellettuali.”


dal 4 al 6 novembre - Teatro Libero - via Savona,10 - Milano
RABINOVICH E POPOV


80 anni con leggerezza


Festa grande nella famiglia del Piccolo Teatro domani, 6 novembre, per gli ottant’anni di Ferruccio Soleri, intramontabile interprete di Arlecchino servitore di due padroni: per l’occasione il sindaco di Milano Letizia Moratti gli conferirà l’Ambrogino d’oro con una cerimonia speciale alle 17,15 a Palazzo Marino nella Sala dell’Orologio.

Ottant’anni splendidamente portati e quasi 50 da Arlecchino: Soleri infatti debuttò nel capolavoro goldoniano con la regia di Giorgio Strehler il 28 febbraio 1960 a New York - come sostituto di Marcello Moretti -diventando poi titolare di questo ruolo nel 1963. Da allora Arlecchino, ogni anno, è in scena a Milano e in tournée in Italia e nel mondo: finora è stato rappresentato in 40 Paesi (dalla Russia alla Cina, dal Giappone agli Stati Uniti alla Nuova Zelanda) e in oltre 200 città, superando i due milioni e mezzo di spettatori.

Nominato nel 2007 Ambasciatore Unicef, questo Ambrogino si aggiunge a numerosi premi ricevuti da Soleri, tra i quali la medaglia di benemerenza civica del Comune di Milano, l’Arlecchino d’oro a Mantova, la maschera d’oro a Mosca, la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte, il leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2006.