Ancora in questi giorni - dopo i casi Cucchi e Bianzino - il carcere e i suoi Operatori sono sotto la lente mediatica a causa, purtroppo, di eventi tragici che determinano un onda emotiva di avversione nei confronti del sistema, ma in particolare della Polizia Penitenziaria.
“Noi che conosciamo bene la realtà carceraria vivendola quotidianamente - dichiara Angelo Urso Segretario Nazionale UIL PA Penitenziari - non possiamo che soffrire per la conseguenze che si riverberano su di noi in termini di immagine”. “Riteniamo indispensabile - aggiunge Urso - sollecitare le coscienze di ognunoad una riflessione sulle condizioni che il sistema carcere attraversa, a causa del sovraffollamento e delle carenze di ogni genere”. “Vogliamo sfatare il luogo comune che vede proprio nella Polizia Penitenziaria i responsabili di tutto. Siamo noi, pur lavorando in condizioni di estrema difficoltà, ad essere i primi garanti dei detenuti, quelli che cercano di risolvere i loro problemi ogni giorno, di garantire i loro diritti e di far rispettare le regole di civile convivenza, coloro che assorbono i loro sfoghi, le loro sofferenze e le loro frustrazioni”. “Si tratta di quotidiani fatti di cronaca penitenziaria – conclude il sindacalista - dei quali non si parla perché forse nella notizia manca clamore, ma per noi salvare una persona che tenta il suicidio è motivo di soddisfazione perché un essere umano
è sempre tale, ancor di più quando privato della libertà”.
“Noi che conosciamo bene la realtà carceraria vivendola quotidianamente - dichiara Angelo Urso Segretario Nazionale UIL PA Penitenziari - non possiamo che soffrire per la conseguenze che si riverberano su di noi in termini di immagine”. “Riteniamo indispensabile - aggiunge Urso - sollecitare le coscienze di ognunoad una riflessione sulle condizioni che il sistema carcere attraversa, a causa del sovraffollamento e delle carenze di ogni genere”. “Vogliamo sfatare il luogo comune che vede proprio nella Polizia Penitenziaria i responsabili di tutto. Siamo noi, pur lavorando in condizioni di estrema difficoltà, ad essere i primi garanti dei detenuti, quelli che cercano di risolvere i loro problemi ogni giorno, di garantire i loro diritti e di far rispettare le regole di civile convivenza, coloro che assorbono i loro sfoghi, le loro sofferenze e le loro frustrazioni”. “Si tratta di quotidiani fatti di cronaca penitenziaria – conclude il sindacalista - dei quali non si parla perché forse nella notizia manca clamore, ma per noi salvare una persona che tenta il suicidio è motivo di soddisfazione perché un essere umano
è sempre tale, ancor di più quando privato della libertà”.
Queste sono le ragioni che hanno spinto la UIL PA Penitenziari ad organizzare il convegno “POLIZIA PENITENZIARIA: QUALE IDENTITA’” che si svolgerà oggi 14/12/2009 alle ore 15:30, a Milano presso il Palazzo della Regione – sala Pirelli – con la speranza che possa essere utile a fare si che si guardi al carcere in maniera diversa.
Al convegno interverranno il Presidente della Regione Lombardia, Sen. Roberto Formigoni, la Dr.ssa Antonella Maiolo sottosegretario del Presidente della Regione, il Dr.Alberto Nobili procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, il Dr. Massimo Picozzi Direttore ricerca del Crimine presso l’Università Liuc di Castellanza, la Dr.ssa Alessandra Uscidda comandante di reparto presso la casa reclusione di Bollate, la Dr.ssa Daria Bignardi giornalista e conduttrice televisiva e Sarno Eugenio Segretario Generale UIL PA Penitenziari.
Al convegno interverranno il Presidente della Regione Lombardia, Sen. Roberto Formigoni, la Dr.ssa Antonella Maiolo sottosegretario del Presidente della Regione, il Dr.Alberto Nobili procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, il Dr. Massimo Picozzi Direttore ricerca del Crimine presso l’Università Liuc di Castellanza, la Dr.ssa Alessandra Uscidda comandante di reparto presso la casa reclusione di Bollate, la Dr.ssa Daria Bignardi giornalista e conduttrice televisiva e Sarno Eugenio Segretario Generale UIL PA Penitenziari.