Gaber al femminile


Il secondo appuntamento con “Milano per Giorgio Gaber” è affidato a Maddalena Crippa, che torna al teatro-canzone con "E pensare che c’era il pensiero" di Gaber-Luporini, prima donna a cimentarsi con il repertorio gaberiano.

Dal primo istante”, spiega l’attrice, “mi è stato chiaro che in quanto donna non avrei mai potuto, ma soprattutto non avrei mai voluto, rifare Gaber. Ma Gaber, insieme a Luporini, ha davvero inventato un nuovo modo di abitare il palcoscenico e la canzone, rinnovando l'unione tra parola e musica, riflettendo,interrogandosi, scendendo nel privato o aprendosi al sociale, stando nel presente, riuscendo spesso a decifrarlo e persino ad anticiparlo, mettendosi in gioco in prima persona in una costante ricerca. Proprio nell'onestà di questa ricerca, che a tratti diventa perfino corrosiva, e nel bisogno di condividerla sta il punto di contatto con me, con noi, con l'oggi. Vale la pena di riascoltare le sue parole, specie in un momento tanto buio sia per la cultura che per le coscienze, ma credo valga la pena soprattutto perché la sua eredità, in questo caso, passa attraverso un'alterità - il mio essere donna appunto - un altro punto di vista, un'altra sensibilità. Nella costruzione della scaletta drammaturgica, non ho esitato a tagliare e ad integrare brani o canzoni di altri spettacoli, come per altro era sua consuetudine, specie con E pensare che c’era il pensiero forse lo spettacolo più rappresentato ed elaborato nel corso del tempo”.

La cosa che mi ha soprattutto convinto”, aggiunge la regista Emanuela Giordano, “è l’idea di un Gaber riletto, ripensato, metabolizzato e proposto al femminile grazie all’interpretazione assolutamente inedita che ne fa Maddalena Crippa, allontanando così ogni rischio di imitazione, di rifare Gaber “facendo” Gaber. Maddalena Crippa, attraverso Gaber, canta e racconta la sua (nostra) idea del vivere, i suoi perché, le sue paure. E lo fa volutamente, con fascino, ironia, e potenza tutta femminile. Arturo Annecchino che ha curato il coordinamento musicale dello spettacolo, con gli arrangiamenti di Massimiliano Gagliardi, al pianoforte, ha aderito con entusiasmo al nostro desiderio di portare all’estremo questa inedita lettura gaberiana, presentando in scena non un ensemble strumentale ma un trio di giovanissime vocalist che fanno da contrappunto al canto di Maddalena Crippa, canto che spazia da una vocalità piena a note sottili e struggenti”.

L'ultimo appuntamento con “Milano per Giorgio Gaber” sarà il 14 dicembre con Claudio Bisio, che porta in scena, questa volta al Piccolo Teatro Strehler "Io quella volta lì avevo 25 anni", lettura scenica di un testo inedito di Gaber-Luporini, diretta da Giorgio Gallione con Carlo Boccadoro al pianoforte.


Piccolo Teatro Studio, via Rivoli 6 (M2 Lanza) – 2 e 3 dicembre 2009
Informazioni e prenotazioni: 848.800.304 - www.piccoloteatro.org - www.piccoloteatro.tv