Organizzato dall’Unione Femminile Nazionale e dalla Libera Università delle Donne in collaborazione con Associazione A77, martedì 16 giugno presso la sede milanese dell’Unione, Maddalena Gasparini e Maria Nadotti incontreranno Iona Heath , autrice di “Modi di Morire”.
Medico di base, la Heath lavora dal 1975 presso il Caversham Group Practice di Kentish Town, nella zona di Camden, a Londra. Da oltre vent’anni componente del Council of the Royal College of General Practitioners, dal 1997 al 2003 ha presieduto l’Health Inequalities Standing Group e dal 1998 al 2004 il Committee on Medical Ethics. Dal 1997 al 1999 ha fatto parte della Royal Commission on Long Term Care for the Elderly e dal 2004 al 2007 della Human Genetics Commission. Attualmente presiede il College’s International Committee e l’Ethics Committee del “British Medical Journal”.
Autrice di vari saggi, tra cui The Mystery of General Practice (1996) e – in collaborazione con Patricia E. Hutt e Roger Neighbour – Confronting an Ill Society: David Widgery, General Practice, Idealism and the Chase for Change, con “Modi di morire” (Bollati Boringhieri, 2008) affronta il tema delicato del rapporto tra medico e paziente.
‘Che cosa succede quando la medicina è messa in scacco da una malattia terminale o semplicemente dalla vecchiaia? Che rapporto si instaura tra medico e paziente, quando il crinale tra vita e morte si fa sempre più sottile? Come dialogare con chi sta per lasciarci? Come accompagnarlo senza ridurlo a oggetto di inutile accanimento terapeutico? Come e quando passare dalla cura all’alleviamento? Come rendere più lieve e dignitoso il trapasso? Che grado di autonomia rivendicare al termine della vita, sia come individui sia nell’esercizio della professione medica? Quali possibilità, in una società come la nostra, che la morte assuma una valenza sociale?’
Medico di base, la Heath lavora dal 1975 presso il Caversham Group Practice di Kentish Town, nella zona di Camden, a Londra. Da oltre vent’anni componente del Council of the Royal College of General Practitioners, dal 1997 al 2003 ha presieduto l’Health Inequalities Standing Group e dal 1998 al 2004 il Committee on Medical Ethics. Dal 1997 al 1999 ha fatto parte della Royal Commission on Long Term Care for the Elderly e dal 2004 al 2007 della Human Genetics Commission. Attualmente presiede il College’s International Committee e l’Ethics Committee del “British Medical Journal”.
Autrice di vari saggi, tra cui The Mystery of General Practice (1996) e – in collaborazione con Patricia E. Hutt e Roger Neighbour – Confronting an Ill Society: David Widgery, General Practice, Idealism and the Chase for Change, con “Modi di morire” (Bollati Boringhieri, 2008) affronta il tema delicato del rapporto tra medico e paziente.
‘Che cosa succede quando la medicina è messa in scacco da una malattia terminale o semplicemente dalla vecchiaia? Che rapporto si instaura tra medico e paziente, quando il crinale tra vita e morte si fa sempre più sottile? Come dialogare con chi sta per lasciarci? Come accompagnarlo senza ridurlo a oggetto di inutile accanimento terapeutico? Come e quando passare dalla cura all’alleviamento? Come rendere più lieve e dignitoso il trapasso? Che grado di autonomia rivendicare al termine della vita, sia come individui sia nell’esercizio della professione medica? Quali possibilità, in una società come la nostra, che la morte assuma una valenza sociale?’
Martedì 16 giugno, ore 20.30 - Unione Femminile Nazionale - C.so di Porta Nuova, 32 - 20121 Milano