Sottovoce * |
C'è chi in modo beota (leggi selfista), fa sfoggio di sé per testimoniare la propria 'presenza' all'universo mondo senza avere cura del risultato; chi fa clic per finta; chi per anni, alla stessa ora, fotografa lo stesso scenario nella medesima angolazione. Chi, come Vivian Maier ( baby sitter di professione), fino alla fine dei suoi giorni immortalera' per pura passione scorci urbani, impiegati in pausa pranzo e molto altro ancora, lasciandoci un affresco del suo tempo ( anni '50, Stati Uniti) di suggestiva potenza. Un lascito di immagini sterminato, ritrovato per caso nel 2009 in una casa d' aste. Una anonima tata, che per tutta la vita privilegio' la fotografia, l'arte della fotografia, a se stessa. L'esatto opposto di ciò che accade in questa triste umanità, così presa dal proprio ombelico da sommergerci di immagini specchio in social network dedicati. E la fotografia? Ciò che resta della fotografia prende corpo nel libro denuncia di Roberto Cotroneo " (...) Il gesto di fotografare una volta era una scelta, una volontà, era un modo di sedere al tavolo delle identità portando con sé un oggetto perfetto per capire: la macchina, con tutte la sua capacità di scrutare. Il soggetto fotografato lo sapeva, prendeva coscienza che il gioco era iniziato, ed entrava nella parte. Il soggetto fotografato poteva avere una espressione sofferta, oppure poteva atteggiarsi a divo e diva, replicando gesti, espressioni e movimenti che aveva visto in immagini di persone celebri. Il fotografo sapeva che fotografare un albero non era solo sfiorare uno schermo dove l'albero era già apparso, prima di scattarlo, ma si trattava di una scelta, persino di un rischio". Continua Cotroneo, in questo libro di cui consiglio la lettura: " la fotografia non è solo memoria e ricordo. È consapevolezza, ed è capacità di guardare e di guardarsi. Ognuno deve sapere quale fotografia si porterebbe su un'isola deserta e soprattutto perché". Delle molteplici, una: sottovoce. Eloisa Dacquino
Roberto Cotroneo, Lo sguardo rovesciato. Come la fotografia sta cambiando le nostre vite, Utet.
* Sottovoce ph Eloisa Dacquino