Antonio Latella torna al Piccolo Teatro di Milano dal 27 gennaio all’8 febbraio, dando vita insieme a Giorgio Albertazzi alla trasposizione scenica dell’opera che Herman Melville pubblicò nel 1851: “Moby Dick”.
Dall’incontro avvenuto nel 2004 - quando ‘Bestia da stile’ era in scena al Teatro India - in cui intuirono un percorso comune e nacque l’idea di lavorare insieme, Giorgio Albertazzi e Antonio Latella in “Moby Dick” hanno trovato ‘il viaggio comune’, un viaggio senza ritorno al quale è destinato solo chi è pronto a sopportare lo sradicamento e la sfida, a pagare il prezzo che si deve per solcare – liberi - gli oceani perigliosi della conoscenza.
‘Chi sceglie il mare, sceglie le leggi della natura e non dei cittadini – dichiara Latella - Chi sceglie il mare, sceglie di non camminare. È lui che ci conduce, che ci culla, che ci sbatte, che c’innalza verso il cielo, ci sprofonda verso gli abissi. E’ l’acqua a decidere di noi’.
Acqua che diventa metafora di trasformazione, del potere sgretolante di ogni certezza che si incarna nella solidità della terra ferma. ‘Chi sfida la Balena Bianca - aggiunge il regista - sfida la malattia del vivere. […] Solo davanti alla chiara consapevolezza che il male non è una proiezione, ma è dentro di noi, come l’odio, si può tentare la via del ritorno verso la purezza. Non verso casa”.
Copione teatrale opera di Federico Bellini, ancora una volta al fianco del regista, la caccia alla balena bianca che l’occhio di Ismaele e la sua narrazione intessuta di riflessioni, trasforma da epica in allegoria ed epopea umana, viene portata in scena dalla affiatata e collaudata compagnia di attori diretta da Latella ( del quale ancora batte come un’incudine sul nostro cuore lo straordinario e intenso ‘Edoardo II’ di Marlowe andato in scena nel 2006 sempre al Piccolo Teatro), qui equipaggio della baleniera comandata dal capitano Achab, al quale Giorgio Albertazzi con la sua interpretazione conferisce una potenza tragica e una pietrosa intensità.
Passata per l’Odéon di Parigi di seguito a una lunga tournée, la baleniera Pequod approda ora sulle tavole del Piccolo Teatro per chiudere il suo viaggio: non ci è dato sapere ora se Strehler gradirà o meno la presenza scenica di Albertazzi data la storica rivalità; confidiamo le Ombre delle idee possano accompagnare questi viaggiatori d’infinito, in una sfida da non mancare.
di Eloisa Dacquino
Piccolo Teatro Strehler - largo Greppi (M2 Lanza) – dal 27 gennaio all’8 febbraio 2009
Dall’incontro avvenuto nel 2004 - quando ‘Bestia da stile’ era in scena al Teatro India - in cui intuirono un percorso comune e nacque l’idea di lavorare insieme, Giorgio Albertazzi e Antonio Latella in “Moby Dick” hanno trovato ‘il viaggio comune’, un viaggio senza ritorno al quale è destinato solo chi è pronto a sopportare lo sradicamento e la sfida, a pagare il prezzo che si deve per solcare – liberi - gli oceani perigliosi della conoscenza.
‘Chi sceglie il mare, sceglie le leggi della natura e non dei cittadini – dichiara Latella - Chi sceglie il mare, sceglie di non camminare. È lui che ci conduce, che ci culla, che ci sbatte, che c’innalza verso il cielo, ci sprofonda verso gli abissi. E’ l’acqua a decidere di noi’.
Acqua che diventa metafora di trasformazione, del potere sgretolante di ogni certezza che si incarna nella solidità della terra ferma. ‘Chi sfida la Balena Bianca - aggiunge il regista - sfida la malattia del vivere. […] Solo davanti alla chiara consapevolezza che il male non è una proiezione, ma è dentro di noi, come l’odio, si può tentare la via del ritorno verso la purezza. Non verso casa”.
Copione teatrale opera di Federico Bellini, ancora una volta al fianco del regista, la caccia alla balena bianca che l’occhio di Ismaele e la sua narrazione intessuta di riflessioni, trasforma da epica in allegoria ed epopea umana, viene portata in scena dalla affiatata e collaudata compagnia di attori diretta da Latella ( del quale ancora batte come un’incudine sul nostro cuore lo straordinario e intenso ‘Edoardo II’ di Marlowe andato in scena nel 2006 sempre al Piccolo Teatro), qui equipaggio della baleniera comandata dal capitano Achab, al quale Giorgio Albertazzi con la sua interpretazione conferisce una potenza tragica e una pietrosa intensità.
Passata per l’Odéon di Parigi di seguito a una lunga tournée, la baleniera Pequod approda ora sulle tavole del Piccolo Teatro per chiudere il suo viaggio: non ci è dato sapere ora se Strehler gradirà o meno la presenza scenica di Albertazzi data la storica rivalità; confidiamo le Ombre delle idee possano accompagnare questi viaggiatori d’infinito, in una sfida da non mancare.
di Eloisa Dacquino
Piccolo Teatro Strehler - largo Greppi (M2 Lanza) – dal 27 gennaio all’8 febbraio 2009