L'uomo che non sapeva amare


Robert Lepage torna al Piccolo Teatro Strehler con 'The Andersen Project '- scritto nel 2005 in occasione del bicentenario della nascita del celebre scrittore per l’infanzia - per quattro giorni dal 16 al 19 aprile 2009.
Un racconto, una storia di solitudine, che fiorisce in un incantesimo tecnologico: epoche, vite e fiabe si intrecciano e sovrappongono; cinque personaggi, un solo attore in scena, Yves Jacques (nella prima edizione era lo stesso Lepage), effetti speciali strabilianti e una colonna sonora trascinante che amalgama repertorio classico e contemporaneo, spaziando da Donizetti, Grieg, Offenbach a Sweet Surrender di Sarah McLachlan.
Ispirandosi a due racconti tra i meno noti di Andersen " La driade e L’ombra", Lepage costruisce un monologo in cui racconta la storia di Frédéric Lapointe - canadese del Québec - scrittore di testi per canzoni, che si reca a Parigi dove il sovrintendente dell’Opéra Garnier gli ha commissionato la stesura di un libretto per un’opera lirica che avrà come soggetto proprio La driade. Con un magnifico gioco di travestimenti e trasformismo, Yves Jacques si cala nei panni di tutti i personaggi: oltre a Lapointe, interpreta il sovrintendente dell’Opéra, travolto dagli scioperi delle maestranze, in lotta con il ministero e in crisi con la moglie che, subodorandone l’omosessualità, è fuggita con un altro e lo minaccia di portargli via la figlia; è il maghrebino Rachid, che fa le pulizie nel peep show del quartiere malfamato dove Lapointe ha trovato casa e che con le bombolette colorate scrive sui muri del métro messaggi disperatamente grotteschi; ma è anche la Driade, ninfa dei boschi, che baratta la propria immortalità per una notte nella Parigi dell’Expo Universelle del 1867.
Andersen ha avuto una vita molto, molto solitaria… - spiega Lepage - e questa mi è parsa un’ottima ragione per trarne un monologo! In fondo, un monologo è sempre una rappresentazione della solitudine. Così sono partito dalla biografia di Andersen per creare, alla fine, uno spettacolo assolutamente personale, in cui parlo moltissimo di me stesso e altrettanto del travaglio della creazione artistica”
Più di uno spettacolo un evento, un racconto che è storia di una solitudine che fiorisce in un incantesimo tecnologico e regala due ore di magia: Lepage riesce a domare la tecnologia al servizio del meraviglioso facendo reagire insieme - in perfetta alchimia - la natura più profonda del teatro, con effetti speciali high tech, scenografie proiettate e abitabili, video tridimensionali, cartoni animati, cinema, marionette, teatro d’ombre, opera lirica.
Al centro sempre e solo Andersen e i suoi mille volti - il “brutto anatroccolo”, il diverso geniale, l’uomo che non sapeva amare, ma che tanto avrebbe voluto.
Da non mancare.

Piccolo Teatro Strehler, largo Greppi (M2 Lanza) – dal 16 al 19 aprile 2009 'The Andersen Project'